ROCCASECCA, CASTELLO DEI CONTI D’AQUINO

CENNI STORICI

All'origine dell'incastellamento, vi fu l'esigenza delle famiglie nobili e delle comunità monastiche di colonizzare nuove terre e di instaurare uno stretto controllo economico e politico sulla popolazione rurale, difendendola anche da incursioni barbariche.

La fondazione del villaggio fortificato di Roccasecca si rivela emblematica di tale processo storico, politico ed economico. In particolare, si inserisce nella dinamica del contrastato rapporto tra conti d'Aquino, conti di Pontecorvo e la potente abbazia di Montecassino, interessata ad estendere il proprio dominio sui territori confinanti.

Il ruolo strategico che ha connotato il territorio di Roccasecca fin dall'età più antica rende l'area ancora particolarmente appetibile per le mire espansionistiche dell'abate di Montecassino, Mansone, che nel 994, approfittando di vincoli di amicizia e di parentela, si fece confermare la concessione (erogata dal conte Guido di Pontecorvo) di tutto il massiccio del Monte Asprano. Per difendere questa concessione, ed ancor più il conseguente possesso di tale importantissima area strategica, nel 995 lo stesso abate diede inizio alla costruzione di un fortilizio sul versante occidentale del monte, a controllo dell'attraversamento del Melfa.

Seguì un breve periodo di espansione territoriale da parte dell'abate Mansone ai danni dei conti di Aquino, che ebbe fine il 14 novembre 996, con l'accecamento dell'abate, vittima di un agguato. Il conte d'Aquino Atenolfo, quindi, occupò il castello di Roccasecca e ne fece smantellare le difese.
Ai primi dell'anno 1000 il castello venne ricostruito per iniziativa dei conti d'Aquino, restando tuttavia oggetto di contesa per oltre mezzo secolo.

Proprio queste vicende militari fanno sì che il castrum cum rocca, sorto sul monte Asprano, associ in sé non solo le caratteristiche di villaggio fortificato legato alla nuova struttura agraria, ma anche quella di fortezza militare, "ripetendo" in Roccasecca ciò che era stato l'insediamento di Aquinum all'epoca della deduzione della colonia.

Fino a questo momento gli studi relativi al sito hanno affrontato le problematiche soprattutto dal punto di vista dell'indagine storica, documentaria ed archivistica. L'analisi del sito non è mai stata affrontata, invece, da un punto di vista archeologico, nemmeno in forma preliminare, tanto che dagli studi finora effettuati si sarebbe portati ad immaginare l'esistenza solo del castello, isolato sulle cime del monte.

Da quanto sinora esposto risulta evidente, invece, che il castello è solo parte di un insieme urbanistico di cui si può intuire la complessità già dagli elementi strutturali, finora inediti, recentemente rilevati tra rovi e crolli.

Bibliografia e Sitografia
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XII sec.

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