Roccantica (Rocca de Antiquo e borgo medievale)

CENNI STORICI

La prima testimonianza dell’esistenza di Roccantica risale addirittura al 792 d.C. quando Palombo figlio di Rattone dona all’abbazia di Farfa una porzione della chiesa di S. Valentino situata, appunto, sul Fundo Antiqum. Nell’840 il Fundus entra per intero nel possesso dell’Abbazia e, sotto la spinta delle razzie saracene, il borgo si circonda di mura già prima dell’anno 1000 ed il toponimo si modifica da Fundo in Rocca acquisendo la sua attuale denominazione (Roccha de Antiquo). Il punto di svolta nella storia di Roccantica si ha pochi decenni dopo quando, nell’ambito della lotta che oppone Benedetto X e Niccolò II per assurgere al Soglio di Pietro, Niccolò, inseguito dai Crescenzi sostenitori di Benedetto, si rifugia proprio a Roccantica dove i roccolani schierati a sua difesa oppongono una resistenza così eroica che quando il principe normanno Roberto d’Altavilla, detto il Guiscardo, raggiunge Roccantica per liberare Niccolò trova solo 12 superstiti. Niccolò, confermato papa, non dimentica né l’alleato normanno né i suoi salvatori: così il Guiscardo viene nominato duca di Puglia, Calabria e Sicilia mentre i roccolani superstiti si vedono premiati con l’infeudazione della Rocca con il beneficio di molte esenzioni, immunità e franchigie che si protrarranno fino al XVIII secolo. Un altro momento che conta nella storia di questo borgo è il 26 maggio 1326 quando, dopo più di due secoli di governo della chiesa di San Valentino, Roberto di Albarupe, Rettore della Sabina, cede alle pressioni degli abitanti di Roccantica e concede loro una summa di leggi scritte, ovvero uno Statuto, testimonianza della forza e della capacità politica dei roccolani. Nel 1415 papa Giovanni XXIII (Baldassarre Cossa, poi antipapa, tant’è che la Chiesa non tenne conto del nome da lui utilizzato che fu ripreso da Papa Roncalli) concede il borgo in rettoria a Francesco Orsini. Gli Orsini ne conservano il possesso fino alla morte di Flavio, ultimo Orsini del suo ramo, nel 1698 anche se la vedova di Flavio, Maria de la Tremouille-Normoutier, continua a detenere il feudo fino alla sua morte nel 1722. Roccantica torna così sotto la giurisdizione della Camera Apostolica ... Roccantica, circondata da boschi e sovrastata dal Monte Pizzuto, la più cima della Sabina, offre al visitatore un dedalo di vicoli medievali che si possono percorrere in discesa, attraverso gradoni paralleli, partendo dal punto più alto, contraddistinto dall’antico torrione di difesa, giù fino alla grande piazza alla base del paese che ne costituisce oggi la via di accesso principale. Nel seguito, brevemente, qualche nota sui principali monumenti: Torrione di difesa e vedetta: a sezione quadrata, campeggia su una triplice cerchia di mura. La prima cerchia con gli ancora ben visibili contrafforti, la seconda con le tre porte: il Portone (o Porta Reatina), Porta Nuova e la Porta dell’Arco. Di questa cerchia è integro un torrione e visibile un lungo tratto. La terza cerchia di mura è interamente inglobata nelle case; un tempo in quest’ultima cerchia s’apriva la Porta Romana tramutata poi dagli Orsini nell’ingresso rinascimentale detto Le Colonne. Castello-Monastero della Clarisse e Chiesa di S. Chiara: Il monastero fu eretto nel 1583 su resti di un castello su un area donata da Maddalena Ferraguti e ad istanza di Flaminia della Rovere, vedova di Paolo Orsini, sotto la sovrintendenza di San Filippo Neri. Fu soppresso da Napoleone Bonaparte, ripristinato nel 1816, poi definitivamente disciolto dopo il 1864 e trasformato in abitazioni private.

Bibliografia e Sitografia

http://www.salutepiu.info/roccantica/?doing_wp_cron=1359964792.4100689888000488281250

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