CENNI STORICI
Il paese medievale di Roccalvecce, deliziosamente conservato, domina una delle colline che caratterizzano lo splendido panorama della zona compresa tra Viterbo ed Orvieto, il lago di Bolsena ed il Tevere. Al centro del paese, situato nella parte più alta si erge il Castello Costaguti. Il nucleo più antico del castello Costaguti risale certamente al Medioevo, come testimoniato dall'analisi dei documenti e delle murature. Queste ultime lasciano intravedere, nella parte posteriore della facciata rispetto alla piazza del borgo ed anche in alcuni tratti interni, antiche fondamenta databili con probabilità al XI-XII secolo. Antichi feudatari del luogo furono due note famiglie, quella dei Gatti e quella dei Baglioni. Prime notizie certe si datano al 1119, anno in cui Rinaldo del Vecchio venne ucciso durante la battaglia tra viterbesi e romani. A partire dal 1579 la famiglia Baglioni divenne proprietaria di buona parte del territorio di Roccalvecce, mentre una parte più piccola era ancora proprietà dei Chigi che avevano ricevuto in eredità da Battistina Gatti parte del feudo. Nel 1642, la famiglia Baglioni vendette, grazie all'importante mediazione di papa Urbano VIII Barberini, il feudo di Roccalvecce a Prospero Costaguti. Nel 1685 Lorenzo Chigi vendette a Giovanni Giorgio Costaguti l'ultima parte ancora nelle mani della famiglia senese. Passato dunque alla famiglia Costaguti l'intero edificio subì una radicale trasformazione atta ad ingentilire il vecchio maniero, trasformandolo così in una sorta di castello-palazzo dalle forme aggraziate. La stessa chiesa, anticamente cappella del castello ed oggi chiesa parrocchiale, venne ingrandita e trasformata con una nuova facciata, senza però trasformare l'antico rapporto di contiguità chiesa-castello. La facciata che si apre maestosa sulla caratteristica piazza del paese di Roccalvecce, ristrutturata e completata nel 1700, si presenta intonacata, a tre piani culminanti con merlature su beccatelli in peperino, con sontuoso portale centrale ad arco con bugne sormontato da un elegante balcone. Sulla destra si imposta perpendicolare al castello la bella facciata dela chiesa. L'intero complesso è stato recentemente accuratamente restaurato nel rispetto della tradizione della famiglia Costaguti, che lo possiede da diversi secoli. Il piano nobile è costituito da una bella sala, decorata con un grazioso camino in marmo e soffitti a cassettoni lignei a lacunari. Un'altra sala reca nel fregio una serie di stemmi nobiliari e il baldacchino della famiglia Costaguti. Un'altra sala è completamente affrescata con alle pareti scene di paesaggi e sulla volta è dipinto un gazebo con altri stemmi nobiliari. Il piano sotterraneo, composto da ampie sale medievali, una parte del quale era utilizzato quale deposito e cantina, conserva le più antiche strutture murarie, un'armeria, ed oggetti antichi, straordinariamente recuperate con un'attenta opera di restauro. In questi spazi possono essere ospitate, oltre duecentocinquanta persone. Le antiche cisterne romane, collocate nelle vecchie segrete della struttura, offrono l'occasione per degustare i prodotti della fornitissima cantina. Le suites ai piani superiori del palazzo, appartamenti abilmente decorati ed arredati nel rispetto dello stile dell'epoca, possono accomodare oltre cinquanta persone. Al piano nobile, le camere da letto affrescate e lussuosamente arredate, oggetto di un attento recupero, rendono omaggio alla tradizione permettendo di rivivere l'atmosfera degli antichi castelli.Bibliografia e Sitografia
retedimorestorichelazio.it/dimora/vt/viterbo/castello-costaguti/
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CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XI sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Restaurato
AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI
SITO UFFICIALE
IMMAGINI