ROCCACASALE (resti del castello De Sanctis)

CENNI STORICI

Il castello di Roccacasale, situato alle pendici del Monte Morrone, in forte pendenza, domina dalla sua posizione la strada che collega Popoli a Sulmona. La leggenda narra che fu edificato nel 925 d.C. per volontà del conte di Spoleto per tentare di sbarrare agli Arabi la strada della Valle del Sangro e del Piano delle Cinquemiglia. Successivamente, tra il Medioevo ed il Rinascimento, le vicende del castello si legarono prima alle sorti dei Cantelmo, poi, a partire dalla fine del XVI secolo, ai baroni De Sanctis che ne mantennero il dominio fino al 1803, anno in cui il castello fu attaccato e distrutto in seguito all'invasione napoleonica.

Il complesso è costituito da un recinto ad andamento triangolare al cui vertice nord campeggia la torre-puntone, posta a protezione degli attacchi dall'alto, oggi parzialmente crollata ma ancora leggibile nel fianco sud-est. Il castello può essere accostato, per le sue caratteristiche, ai recinti fortificati situati a controllo della Piana di Navelli (Fossa, Barisciano e San Pio delle Camere) ma pur rientrando perfettamente nella tipologia del castello-recinto, esso presenta degli aspetti estranei agli altri manufatti. Infatti, lungo il lato a valle, che si affaccia sul borgo, si vedono chiaramente i resti di un poderoso palazzo baronale che testimoniano l'uso residenziale che assunse nei secoli la struttura, oltre a quello difensivo; altre tracce di costruzioni e di ambienti vari (cisterne, fondamenta, etc.) si individuano all'interno del recinto, con lacerti murari di modeste proporzioni, dato il processo avanzato di distruzione cui il castello è andato incontro nei secoli.

Nel corso degli anni Novanta (1994-1996) il complesso è stato sottoposto a restauri conservativi volti all'arresto del degrado strutturale e al recupero architettonico e funzionale della zona più a valle del fabbricato. Il castello, proprietà del Comune di Roccacasale, in seguito all'edificazione di una struttura da adibire a museo e sala congressi polifunzionale, realizzata all'interno del recinto murario, ospita dal 2004 il Museo della Documentazione e delle tradizioni popolari (la struttura non è ancora pienamente attiva.

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