ROCCA IMPERIALE (castello di Federico II)

CENNI STORICI
Il Castello Svevo è posto sulla sommità di un colle che abbraccia il centro storico di Rocca Imperiale che, con le sue abitazioni caratteristicamente disposte a gradini, si presenta come un borgo dall’aspetto caratteristico di un paesaggio di presepe, specie di notte quando è illuminato. La fortezza, costruita a partire dal 1221, è ubicata a circa 200 metri sul livello del mare e venne fatta costruire per disposizione di Federico II di Svevia in un luogo di estrema importanza dal punto di vista militare e strategico in quando posto praticamente sulla Via Publica Apulia, quindi, vista l’ubicazione in altura, serviva da torre di guardia per il controllo della strada che costeggia il mar Ionio. Dunque il ruolo principale del castello era quello difensivo, al quale però venne affiancato, da Federico, anche quello di dare asilo alla Corte durante gli spostamenti e durante le campagne venatorie alle quali il territorio rocchese era adattissimo. In seguito alla costruzione della fortezza, si è sviluppato anche un fiorente centro abitato nel quale convogliarono le genti di una serie d’insediamenti fortificati, distribuiti lungo il territorio. Alla morte di Federico II, avvenuta a Fiorentino di puglia il 13 dicembre 1250, Rocca fu affidata ai cavalieri dell’Ordine Gerosolimitano guidati da Carlo I d’Angiò, che nel 1271 soggiornò nel castello, accolto dalla popolazione rocchese come liberatore. Terminato il dominio angioino, nel 1487, Alfonso [II] d’Aragona rafforzò la struttura del castello aggiungendo muri di cinta e torri merlate. Nei due secoli che seguirono molti feudatari, si avvicendarono nella gestione del Castello e nel governo del territorio, continuamente tormentato da incursioni barbariche. Nel 1664 la fortezza riuscì ad opporre ferma resistenza all’attacco di ben 4000 pirati saraceni che devastarono l’intero abitato di Rocca, distruggendo anche l’antica chiesa del duecento di cui attualmente permane solo il bellissimo campanile romanico con bifore e cornici. Nel 1717 il feudo passa ai duchi Crivelli ai quali si attribuiscono le ultime significative alterazioni del maniero, con l’aggiunta del piano superiore cui fece seguito a partire dal 1835 un periodo di totale abbandono e devastazione che ridusse il castello a cava di materiale edile. Questo periodo buio per la fortezza, termina con l’inizio dei lavori di restauro fortemente voluti dall’Amministrazione Comunale e tutt’ora in atto, che hanno e stanno restituendo all’intero complesso l’antico volto affascinante e misterioso che da sempre lo ha caratterizzato. Struttura del Castello. Il Castello presenta una pianta a forma quadrata costituita da un mastio poligonale a scarpa, il quale si protrae fino al margine della collina sulla quale poggia l’intera struttura. Ad ovest del castello si trova una torre a sezione cilindrica priva di scarpatura di sicura attribuzione federiciana. Sul lato di nord-ovest è possibile osservare una torre amigdaloide (detta torre frangivento) di età aragonese. Sul lato di nord-est si erge la torre “Polveriera”, avente base troncoconica e sezione superiore cilindrica, conforme alla maestosa torre ubicata a sud-est, finemente decorata da beccatelli e cinta da merli e caditoie. Il mastio è circondato da un muro di cinta, provvisto di parapetto, che si dispone al limite di un fossato profondo circa otto metri. Un primo ponte levatoio introduce i visitatori su di una via sopraelevata racchiusa in un bastione merlato (la Cittadella), fino a condurli verso il secondo ponte levatoio e il portale di Federico, dal quale è possibile osservare il panorama mozzafiato che mostra il mare e prosegue poi salendo dolcemente verso le colline a sud. Una volta varcato l’arco d’ingresso, agli occhi dei visitatori appare un imponente scalone decorato da archi a tutto sesto tipici dell’epoca barocca. Sulla destra è possibile osservare una garitta con soffitto a botte e l’ingresso della così chiamata casamatta, all’interno della quale trovavano rifugio i soldati. Il nome della struttura è sicuramente dovuto al fatto che, dati gli spazi ridotti e anche l’ambiente claustrofobico, i soldati, ammassati l’uno sull’altro, erano sottoposti ad uno stress tale che per molti di loro risultava fatale, portandoli alla pazzia. La casamatta fa parte della torre di Sud-est, la quale conserva inalterato tutto il suo fascino misterioso. Una volta giunti in cima allo scalone, ornato da preziosi capitelli e da splendide colonne, la prima cosa che appare all’occhio del turista è il locale delle cucine, ancora dotate di cisterna per l’acqua, lavatoi, fornelli di varia grandezza e forni adibiti alla cottura del pane. Proseguendo da qui, sarà possibile accedere alla cortina merlata della torre di Sud-est e poi ai piani superiori del palazzo settecentesco voluto dai duchi Crivelli. All’interno dell’ultima struttura menzionata è possibile ammirare tracce ancora bene visibile che dava un tocco sfarzoso all’intero palazzo.
Bibliografia e Sitografia

Castello Svevo di Rocca Imperiale, Rocca Imperiale - Architettura - Torri & Castelli | Italia Gustus

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EPOCA

XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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