CENNI STORICI
Il Castello è stato costruito su di un precedente avamposto di epoca romana che dominava la via Tiburtina Valeria. Attraverso i secoli ha subito vari rimaneggiamenti ed è stata proprietà di diversi casati: Colonna, Orsini, Del Drago, Pelagallo. Il Muratori riporta un atto di investitura di Poli ed altri castelli data da Adriano IV nel 1157 ad un barone del castello di Riofreddo. Il Presutti crede possa trattarsi di un Colonna. Nel 1227 si fa menzione di un Landolfo Colonna "miles Rivifrigidi et Rubiani Dominus". Bonifacio VIII tolse quel feudo ai Colonna nel 1292 per darlo agli Orsini. Il Castello tornò agli antichi feudatari dopo la morte del papa (1303) e venne affidato ad Antonio Colonna di Riofreddo, il quale venne assalito nel suo castello da Giovanni Antonio Orsini conte di Tagliacozzo e da Cola di Montanea. Dopo l'aggressione, il Colonna si rivolse ad Eugenio IV perché nominasse un castellano in Riofreddo e il papa scelse, per tale ufficio, Rossello Rosselli chierico di camera. I Colonna di Riofreddo si estinsero intorno al 1459. Tra gli ultimi eredi nacquero molte liti per il castello, conteso lungamente dai Caffarelli. Antonio, membro di questa famiglia sposò Ludovica Colonna di Riofreddo e Giacomo Randolfo Colonna nel suo testamento dell'8.8.1459 ordinò che i suoi esecutori proseguissero "causam recuperationiscastris Frascati" destinando il suddetto Castello a sua nipote Ludovica Colonna, revocando la precedente donazione del Castello di Riofreddo. Paolo II ordinò che Riofreddo fosse consegnato a persona di sua fiducia fino a definizione della vertenza (1470). Alessandro VI interruppe il processo attribuendo il feudo alla Abazia di Subiaco. Alla morte del pontefice la lite fu ripresa e nel 1520 fu stipulato a Marino un atto di concordia circa il possesso di Riofreddo tra i figli di Ascanio Colonna ed i Caffarelli, mediante la cessione del castello Turano in Abruzzo. Intorno alla metà del XVI secolo il Castello di Riofreddo fu venduto a Del Drago e Gregorio XV nel 1622 l'eresse a Marchesato. Il castello nell'anno 1820/21 risulta dal Catasto Gregoriano casa di villeggiatura di proprietà del Marchese Del Drago Urbano fu Gio' Batta; nel 1832 lo stesso Urbano Del Drago venne insignito del titolo di principe dal papa Gregorio XVI. In una nota dall'Archivio dei Baroni risulta che il marchese Del Drago a Riofreddo, data la situazione di pericolosità in cui versava la campagna Romana a causa della presenza di briganti e malviventi, reintegrò la Camera per la spesa delle brigate messe nel suo feudo per la difesa. Il definitivo declino del Castello avvenne negli anni 60, allorché gli ultimi proprietari, marchesi Pelagallo, lo trascurarono per gli alti costi previsti per la manutenzione e la conservazione del bene.
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