Reggio Calabria (fortini di Pentimele)

CENNI STORICI

«Posti in posizione panoramica sulla città di Reggio Calabria e dominanti sullo Stretto di Messina, sorgono sulla collina di Pentimele arrivando attraverso una stradina poco curata. Per conoscere l’origine del nome Pentimele, andiamo indietro nel tempo, precisamente nel 1547, anno in cui, a causa delle varie scorrerie per opera dei pirati, venne ordinata la costruzione di un castello. I lavori purtroppo vennero sospesi per la mancanza di soldi e così si pensò di erigere la Torre di Reggio chiamata Pendimeri ed in tempi più recenti Pentimele. Passarono i secoli e durante il 1860, con la costituzione dello Stato Unitario, le funzioni militari vennero affidate ad un sistema di fortificazioni attestato sulla prima linea collinare delle riva orientale dello Stretto. Si pensò quindi di costruire i forti di Capo d’Armi, la batteria di Punta Pellaro, i fortini collinari di Arghillà, le fortificazioni dei Piani di Matiniti e di Pentimele, che con le loro architetture mimetizzate, avrebbero assicurato la difesa, sino alla Seconda Guerra Mondiale. In particolare, i fortini di Pentimele furono edificati intorno al 1896 come risulta da un documento presente presso l’Archivio di Stato di Reggio Calabria. I fortini di Pentimele, identici in ogni loro forma, distinti dai nomi Fortino Nord e Fortino Sud, sono costruiti con pietre naturali e mattoni che incorniciano anche le finestre e le sommità del muro di cinta. Il fortino Nord (in ottimo stato) presenta anche un ponte levatoio ed ha alla sua entrata due colonne rivestite da pietra calcarea arenaria, utilizzata anche per lo scolo delle acque. Entrando vi sono sulla sinistra quattro cisterne utilizzate per la raccolta dell’acqua, sempre verso sinistra vi erano gli alloggi forniti di bagno e scuderia per gli ufficiali. Sui lati si trovavano i dormitori dei soldati e nel posto più interno, due stanze (su ogni lato) adibite per il deposito delle armi. Nel soffitto vi sono due forature che permettevano il passaggio delle armi al piano superiore, dove era posto un vano che serviva da deposito. Entrando al fortino, sulla parte destra invece, troviamo una scala che ci porta in un locale sotto la zona d’ingresso, dalla quale si operava l’apertura del ponte levatoio, (nel fortino Sud, questa parte è andata distrutta). Gli stanzoni presenti sulla destra erano adibiti a scuderia e durante la Seconda Guerra Mondiale, furono trasformati in dormitori. Sempre sulla destra vi è una torre a due piani, nel piano inferiore venivano gettati i prigionieri (non vi sono scale…) e controllati dal piano superiore. Sia sulla destra che sulla sinistra troviamo due lunghi corridoi poco illuminati con andamento rettangolare, creato di proposito per indurre in errore, l’eventuale nemico che vi accedeva durante qualche inseguimento e che non conoscendo il luogo, sarebbe finito contro un muro. Lungo la parete dei due corridoi interni vi sono due piccole finestre da cui si poteva controllare l’esterno del fortino accorgendosi di un eventuale irruzione nemica. La zona centrale dei fortini è costituita da quattro rampe, da qui venivano trasportati i cannoni e riposti entro due fosse circolari poco profonde. Al centro del piano superiore vi era il deposito di materiale di artiglieria e per la manutenzione dei cannoni».

Bibliografia e Sitografia

http://www.elireggio.it/gav/Fortini%20Pentimele.htm

Articoli di approfondimento

REGIONE

EPOCA

XVI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

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