Ravello (palazzi gentilizi)

CENNI STORICI

Le rovine del palazzo di questa nobile famiglia ravellese si possono vedere sulla via di accesso che immette nella piazza principale del paese. Le strutture sopravvissute al tempo e alle manomissioni (le due grandi arcate che coprono la strada non sono gli unici interventi operati sulle strutture in epoca moderna) permettono di ricostruire a grandi linee i caratteri della costruzione originaria; il palazzo era, infatti, a più piani, con ambienti interni per lo più voltati (si vedono ancora gli innesti delle volte a crociera) ed aperture arcuate e decorate da fasce marcapiano in tufo scuro. L'estensione del complesso occupa l'area che va da Via Roma alle Rampe B. Mansi; si suppone una via d'accesso a valle del palazzo. Le caratteristiche architettoniche datano le strutture all'XI-XII secolo. Ciò che sopravvive del Palazzo Della Marra è occupato da abitazioni private. ... Palazzo Sasso. Appartenuto alla famiglia Acconciagioco e passato poi alla famiglia di origine scalese Sasso, il palazzo mostra le caratteristiche architettoniche proprie delle costruzioni di prima età angioina. La struttura, a più piani, si sviluppa intorno ad un cortile centrale, decentrato rispetto all'ingresso, che è costituito da un portone ad arco a sesto acuto che immette in ambienti di passaggio e di accesso ai piani superiori. Interessante è la facciata verso E, alleggerita da ampie aperture ad arco a sesto acuto con balconata di colonnine sagomate ad "otto". Il palazzo ha subito grandi lavori di riadattamento già in passato, quando si iniziò ad utilizzarlo per uso ricettivo (vecchio hotel Palumbo). Il palazzo è utilizzato come albergo e quindi non è aperto alle visite. . La data di costruzione è incerta anche se alcuni caratteri costruttivi e la stessa storia di questa nobile famiglia ravellese indicano un periodo tra la fine del XIII secolo e l'inizio del XIV. La famiglia Confalone, infatti, era originaria di Scala e il primo membro di essa a trasferirsi a Ravello, trasformando il cognome da Compalone a Comphalonum, fu Aniello, detto il Sagese, nel 1384. Il palazzo è a due piani, con copertura a tetto a doppio spiovente; vi si accede attraverso un portone ad arco a tutto sesto incorniciato da due piccole colonne con capitelli compositi, in cui compaiono foglie di palma e tre fiori; sul punto di chiave dell'arco appare lo stemma della famiglia, in marmo: un leone rampante a sinistra, poggiante su una banderuola a doppia punta sventolante. Dal portone si entra in un cortile chiuso su due lati da archi a sesto acuto con sottarchi a piani digradanti, retti da colonne con capitelli di spolio di tipo composito, in marmo giallo paglierino. L'androne, ora completamente coperto da una struttura in vetro, mostra l'originaria apertura in alto al centro, e per questo può essere ricondotto alla prima età angioina (1270-80). Dal lato opposto all'ingresso, nel cortile, una scala inquadrata da un arco a tutto sesto leggermente ribassato e da due colonne, a tutta luce, con piccole rampe di scalini, conduce al secondo piano, dove gli interventi settecenteschi sono più evidenti; le stanze, infatti, adibite attualmente a sala da pranzo, presentano coperture di vario tipo (volte a semibotte, volte a botte, soffitto piano). Nella seconda di queste stanze, il soffitto presenta un affresco che lo occupa completamente, ben conservato perché a lungo coperto da uno strato di intonaco. L'affresco, in cui prevale un cromatismo molto forte con punte di verde rame nella cornice, incorniciato da stucchi, riproduce, tra grottesche e intrecci vegetali, una scena marina in un riquadro in cui forse una Venere (la conchiglia alle spalle potrebbe far pensare a questo soggetto) si staglia sullo sfondo con un palazzo, due cornucopie da cui fuoriescono frutti sullo stipite di una porta e un ovale con erma di donna, con due amorini dormienti, sull'altra porta. La vita edilizia del palazzo non permette di verificare l'ipotesi della presenza di una struttura più piccola antecedente alla costruzione attuale, inglobata in essa. Il palazzo è circondato ad E da un giardino con belvedere, delimitato da colonne ottagonali che richiamano il Belvedere di Villa Rufolo, che appartenne ai Confalone fino al 1551. Il palazzo è adibito ad albergo.

Palazzo D'Afflitto, altra splendida residenza ravellese, decorata con numerosi pezzi architettonici in marmo provenienti dalla Chiesa di Sant'Eustachio, santo di cui la famiglia di origini scalesi sosteneva di discendere.

Palazzo Tolla, palazzo gentilizio del XIII secolo, sede dell'amministrazione comunale dal 1931. ... Palazzo del Principe Compagna; i resti di Palazzo Grisone (1251); cortile della famiglia Cortese, parte residua dell'antico omonimo palazzo; cortile della famiglia Mansi, in cui è stato di recente scoperto un bagno romano in perfetto stato di conservazione.

Bibliografia e Sitografia

https://www.amalficoast.it/l/campania-4/costiera-amalfitana-1/ravello-10

https://www.paesionline.it/italia/monumenti-ed-edifici-storici-ravello/palazzo-tolla

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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