CENNI STORICI
Il castello di Pietramogolana era il più antico baluardo posto sul fiume Taro al confine fra i territori di Parma e quelli piacentini. È stato più volte distrutto e ricostruito, ma solo il tempo sembra averlo davvero logorato. Da quando se ne ha notizia, il castrum di Pietramogolana fu al centro di contese fra vari poteri a partire dai vescovi di Parma, che se lo contendevano con i nobili di Borgo Val di Taro, soprattutto i Platoni. Ma il potente Oberto Pallavicino si intromise nella lotta, accaparrandosi tutto a metà del Duecento, e la contesa si spostò sul fronte delle famiglie Pallavicino-Sanvitale. Questi ultimi poi si allearono con i Platoni e tornarono all’attacco, conquistando il castello per governarlo diversi anni in condominio, fino a che Gilberto Sanvitale viene nominato unico signore. Da questo momento la storia si fa più confusa; si sa solo che nel 1395 Nicola Pallavicino era signore di questo castello già in rovina, e che ne ordinò una parziale ricostruzione. I Rossi nel 1404 espugnano Pietramogolana, ma sarà la Chiesa a decidere per tutti, e infatti affida con particolari condizioni il castello a Manfredo Pallavicino. I Rossi, ricordati giustamente come la famiglia più "guerrigliera" della zona, non si arresero e ripresero il potere nel 1545, ma poco dopo lo consegnarono pacificamente ai Sanvitale, divisi nei rami di Sala Baganza e Fontanellato. Da qui poi il declino strutturale collegato a quello funzionale fecero perdere ogni traccia. Di fatto, il castello di Pietramogolana, abbarbicato sulle colline dell’alta Val Taro, non interessava più, troppo scomodo per una residenza e troppo “arretrato” per la difesa. Quel che ne resta ormai, ed è già molto che ne sia rimasto qualcosa, è da vedere come un ammonimento, un ricordo del tempo che fu, di luoghi che ora sono solo “di passaggio”, ma che sono stati fondamentali per la nostra storia.
Bibliografia e Sitografia
https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Pietramogolana
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