Piale (fraz. di Villa San Giovanni, fortino)

CENNI STORICI

«Piale, in posizione panoramica sullo Stretto di Messina sopra le colline che sovrastano Cannitello, è una vera terrazza sul mare, dal quale si ammira l’incantevole vista sullo Stretto fino a Capo Peloro. Le prime testimonianze storiche risalgono a metà del 1500, quando il corsaro turco Dragut tentò di sbarcare sulla costa calabra nel tratto denominato “Pezzo” o “Punta della Volpe”. Le imbarcazioni del corsaro turco furono avvistate da “Torre Piraina” eretta nel 1550 nella località Piale di Villa San Giovanni (per l’avvistamento e la difesa costiera) e vennero tenacemente respinte dalla popolazione. Piale, sorto come tanti altri nostri borghi, alla fine del XVI secolo, dopo che la battaglia di Lepanto (1571) segnò il tramonto della potenza turca sul mare, rendendo le nostre coste più sicure; si sviluppò urbanisticamente sui due costoni dello Spuntone e dell’Acquavecchia, alle pendici del quale fu costruita, nel 1740 circa, la Fontana Vecchia, la più antica fonte pubblica del territorio. Assurto agli onori della cronaca europea nel 1810, quando dalle sue alture, il Re di Napoli Gioacchino Murat governò per quattro mesi il Regno; egli muovendosi da Napoli per la conquista della Sicilia ancora in mano borbonica e difesa dalla Marina Inglese, giunse a Scilla il 3 giugno 1810 e vi restò fino al 5 luglio, cioè fino a quando non fu completato il grande accampamento di Piale sullo splendido poggio panoramico, località da lui scelta per la sua posizione particolarmente strategica. Nel breve periodo di permanenza in queste località, il Re Gioacchino fece costruire i tre forti di: Torre Cavallo, il forte di Altafiumara e il forte di Punta Pezzo (o Piale) con torre telegrafica. Il 26 Settembre di quello stesso anno, constatando impresa difficile la conquista della Sicilia, (dove si era rifugiato Ferdinando IV, sotto la protezione degli inglesi, dei quali un esercito era accampato a Punta Faro a Messina, sui Monti Peloritani), pose fine all’accampamento di Piale, levò le tende e ripartì per la capitale. Teatro dello scontro tra le truppe di Garibaldi e quelle Borboniche di Melendez e Briganti il 23 agosto 1860, il Paese divenne punto strategico per la difesa dello Stretto con la costruzione del Forte Beleno nel 1888 (circa), per far posto al quale venne abbattuta la Torre del Piraino, con l’annesso Fortino Murattiano. Informazioni frammentarie, riguardanti il periodo della 2ª Guerra Mondiale, sono fornite da alcuni anziani del luogo che ricordano il bombardamento avvenuto il lunedì del 12 luglio 1943 a mezzogiorno circa, dove persero la vita, molti militari. In seguito alle esplosioni la parte centrale de Forte è stata interamente devastata; rimangono, infatti, in piedi le estremità Nord e Sud. Non è ben chiara la destinazione originaria degli ambienti superstiti utilizzati dai militari fino al 1980, come deposito di materiale esplosivo. Oltre alle camere dove la polvere veniva preparata e conservata, vi erano i dormitori per i militari, i servizi e vari uffici. Per qualche anno, dopo la smilitarizzazione avvenuta nell’80, la costruzione è stata utilizzata come deposito degli automezzi sequestrati dall’Arma dei Carabinieri; ovunque infatti sono sparsi parti di autoveicoli. Durante quel periodo il custode ha costruito diversi fabbricati abusivi, alcuni addossati al Forte, causando anche danni all’interno del complesso. Ultimamente, nel cortile interno del fortino, è stata installata una grossa antenna di telefonia cellulare deturpando ancora una volta la bellezza di questo luogo che oramai si trova in uno stato di totale abbandono».

Bibliografia e Sitografia

http://www.cannitello.it/fortino_piale.htm

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REGIONE

EPOCA

XVI sec.

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