Panzano (fraz. di Castelfranco Emilia, castello Malvasia)

CENNI STORICI

«Nel XVI secolo la nobile e potente famiglia Malvasia di Bologna divenne proprietaria di molti terreni a Panzano. Qui i Malvasia fecero riedificare, su precedenti insediamenti medievali, il loro castello (Castello Malvasia). Esso è ancor oggi certamente uno dei monumenti più imponenti e meglio conservati del territorio comunale e che di certo merita una visita. La più antica notizia dell’inizio dell’edificazione del castello risale al 1599, connessa a Cornelio Malvasia, che nutriva una grande passione per l’astronomia: per questo motivo il castello viene arricchito di una torre che divenne sede di un osservatorio astronomico. Alla morte di Cornelio il castello, non avendo questi diretta discendenza, fu ereditato dal ramo secondario della famiglia Malvasia. Fu Cesare Malvasia ad apportare al castello grandi migliorie: riedificò completamente la facciata di ingresso a sud e sopraelevò l’ala ovest della corte interna, ricavando nuovi appartamenti padronali. A Cesare Malvasia successe il figlio e dopo di lui i legittimi eredi, restando quindi il castello di proprietà della famiglia fino al 1867. La struttura del castello di Panzano ricorda, con la sua imperiosa torre centrale sulla facciata e con l’elegante cortile d’onore, le “delizie estensi” del territorio ferrarese, ma disponendo anche di ampie strutture di servizio per l’attività agricola, i proprietari dimostrarono di mantener saldo il controllo sugli interessi economici del territorio da loro gestito. Esternamente, il castello è caratterizzato da due torri merlate, una del XVII secolo, l’altra del 1735 rifatta dal Conte Cesare Malvasia. Le torri originariamente erano tre, ma quella astronomica crollò all’inizio di questo secolo; in passato esse erano arricchite da affreschi di cui, ancora oggi sono evidenti le tracce; fra di esse è riconoscibile un grande stemma del casato Malvasia.

Tra le varie cose che si possono ammirare all’interno del castello vi sono gli splendidi apparati pittorico-decorativi: al piano nobile, nel salone campeggia un’importante pittura di Gian Giacomo Monti e Baldassarre Bianchi che risale al XVII secolo. Interessante la cappellina completamente decorata dai pittori Lorenzo Pisanelli e Scipione Bagnacavallo, attivi dal 1609 al 1612: in essa sono riconoscibili i ritratti dei più illustri esponenti della famiglia Malvasia. L’attuale proprietario del castello conserva, nello spazio destinato un tempo ad ambienti di servizio, una delle collezioni di auto d’epoca più importanti d’Italia. Accanto al portone principale, balza all’occhio il meccanismo di funzionamento del vecchi mulino. Il mulino Malvasia, unitamente al mulino della Pieve, è tra i più antichi del territorio. Pare infatti che entrambi siano già citati all’epoca della donazione del canale Torbido fatta dal re longobardo Astolfo al cognato Anselmo (anno 752): il percorso del Torbido coincideva all’incirca con quello dell’antico Zena/Gena. Dal 1496 quando la famiglia Malvasia si stabilisce a Panzano, inizia l’attività del mulino e della sua notevole produzione. Nel 1593, Monsignor Innocenzo Malvasia, procede allo spostamento del mulino, che originariamente si trovava all’interno del castello nel secondo cortile, nella posizione che il mulino occupa attualmente, previa modifica del corso del canale. La proprietà ha proceduto ad una accurata ristrutturazione di tutto il complesso e consente la visita alle stanza in cui sono conservate le macine ancora in buon stato».

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XVI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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