ORIOLO ROMANO (palazzo baronale Altieri)

CENNI STORICI
La storia del Palazzo Altieri e del borgo di Oriolo sono intimamente legate in quanto frutto di un unico disegno che conseguì all’insediamento della famiglia Santacroce in questo luogo boscoso, spopolato ed incolto, avuto in concessione dagli Orsini. I Santacroce avevano ricevuto in donazione dagli Orsini queste terre ai primi del 1560 e Giorgio III Santacroce chiamò molti contadini e boscaioli dalla Toscana e dall’Umbria per disboscarle e metterle a frutto, concedendo loro anche un’abitazione. Fu allora infatti che il Santacroce ideò (e, negli anni Settanta dello stesso secolo, realizzò) un progetto complessivo che vedeva il suo Palazzo come elemento di vertice di un borgo geometricamente regolare ad esso facente capo. Il borgo, che si ergeva dentro le mura (che fungevano anche da fortificazione e sostegno al palazzo lungo l’antica Via Clodia), era quindi destinato ai lavoranti dei Santacroce che erano adibiti al disboscamento e alla messa a coltura dei terreni circostanti. I Santacroce fecero anche realizzare, ai margini del borgo e del palazzo un grande giardino alberato, disposto secondo un ordinato schema geometrico, che inizialmente era destinato a ’barco’ da caccia. Fu il primogenito Onofrio che fece realizzare i ricchi cicli di affreschi che ancora oggi impreziosiscono il Palazzo. Con l’estinzione della famiglia Santacroce nel 1606 la proprietà di Oriolo tornò di diritto agli Orsini che però nel 1671 la vendettero agli Altieri insieme al feudo di Viano. L’aspetto esterno attuale del Palazzo è dovuto agli interventi voluti dagli Altieri che si servirono dell’ architetto Carlo Fontana,il quale prolungò l’originaria struttura sui due lati perpendicolarmente alla facciata, determinando l’attuale struttura ad U. Papa Clemente X Altieri volle traslocare qui la collezione dei ritratti dei papi, già iniziata dal cardinale Paluzzo Albertoni Altieri, che ancora oggi costituisce il vanto del Palazzo. Il Palazzo è attualmente affidato alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Lazio mentre il Parco, di otto ettari, è stato donato al Comune ed è aperto al pubblico. Il palazzo Altieri ed il borgo di Oriolo Romano costituiscono un armonico complesso coordinato secondo criteri di pianificazione urbanistica da definirsi molto ‘moderni’. L’edificio signorile troneggia su una grande piazza (cui si accede con una doppia rampa di scale dalla sottostante Via Clodia), dalla quale si diparte un perfetto tridente di strade rettilinee lungo cui si allineano le case del borgo (qualcosa di molto simile al tridente che di Piazza del Popolo a Roma). Al centro della piazza si trova una bella fontana realizzata da un allievo del Vignola (N.d.R. su questa piazza ogni anno si svolge una spettacolare ‘Sagra del fungo porcino’). Il Palazzo è una tipica residenza tardo manierista, ha una pianta ad U con una facciata che si eleva per tre piani sul livello della piazza, con al centro un loggiato. Alla sinistra del prospetto inizia un immenso parco (Parco delle Olmate), collegato alla residenza stessa da un ponticello: esso è ricco di essenze arboree anche rare (non è un giardino all’italiana, come andava di moda all’epoca, ma piuttosto un giardino’naturalistico’). Gli ambienti di pregio del Palazzo si sviluppano partendo da un grande atrio che immette nell’alto salone centrale (Sala degli Avi); da un lato dell’atrio uno scalone riccamente affrescato conduce a sale altrettanto abbellite; dall’altro lato si accede a diverse sale altrettanto decorate. Molti degli affreschi murali sono attribuiti alla scuola di Taddeo Zuccari. Il ‘pezzo forte’ del palazzo è costituito dalla Galleria dei Papi: un corridoio (composto da salette contigue, allineate in successione) della lunghezza di 65 metri, alle cui pareti è raccolta una collezione di ritratti di papi da San Pietro ai nostri giorni. Le raffigurazioni antecedenti all’ ‘invenzione’ della pittura furono realizzate nel ‘600 sulla base di antiche fonti iconografiche mentre le altre sono in genere originali ovvero copie di famosi ritratti coevi ai personaggi rappresentati. Questi ritratti furono un prezioso riferimento per il rifacimento dei medaglioni murali dei papi in San Paolo Fuori le Mura a Roma, distrutta dall’incendio del 1823.
Bibliografia e Sitografia

ORIOLO ROMANO: Palazzo Altieri e rovine di Monterano - Artemide Guide

Articoli di approfondimento

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XVI sec.

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Discreto

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