CENNI STORICI
«La Rocca che si erge nel centro cittadino è il monumento più significativo della Novellara gonzaghesca. I lavori per la costruzione dell’imponente fortezza dimora furono iniziati nel 1385 da Guido Gonzaga (figlio di Feltrino Gonzaga). È soltanto però oltre la metà del Quattrocento che la Rocca acquista consistenza di fortilizio. Agli inizi del 500 cominciò la serie di interventi che trasformarono gradatamente la fortezza in castello rinascimentale destinato più alla vita di corte che alla difesa. Sotto la direzione di Lelio Orsi, fra il 1561 e il 1566 furono infatti aggiunti il secondo piano e la loggia. Lo stesso Orsi affrescò gli appartamenti del piano nobile, la loggia, il teatro di corte e le sale d’onore al piano terra. In diverse sale (ora occupate dal Museo Gonzaga) vi sono soffitti a cassettoni e splendidi camini in marmo di Verona, decorazioni a festoni e grottesche. ... Sala del Consiglio. Si trova nel torrione a Nord-Ovest. Nel Cinquecento era una sala destinata a rappresentanza con il nome di Salone Gonzaga oppure delle Aquile o degli Specchi. Nella seconda metà dell’Ottocento fu trasformata in Sala del Consiglio e decorata con gusto scenografico da Cesare Cervi, lo stesso autore che, nei medesimi anni, decorò il Teatro Comunale. Sala del Fico. Particolarmente pregevole è il soffitto a grottesche della Sala del Fico, al piano terra della Rocca. Gli affreschi - particolari di carattere allegorico, naturalistico, bizzarro - attribuiti a Domenico Fredino e Giovan Battista Torbido sono della metà del Cinquecento. A metà della volta e nelle lunette vi erano riquadri rappresentanti Storie del Figliol Prodigo e Storie di Giuseppe, staccati nell’Ottocento. Durante i lavori di restauro della Sala, sono stati scoperti affreschi dello stesso periodo anche alle pareti. Sala Civica. La prima domenica di ogni mese è aperta dalle 10,00 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 18,30 la Sala Civica in Rocca ospita una raccolta permanente di quadri di A. Daolio. Ingresso libero. I sotterranei e le prigioni. I sotterranei, fino a poco tempo fa sede del museo della Civiltà Contadina, in seguito a lavori di scavo sono stati momentaneamente chiusi. Nei sotterranei erano un tempo collocate le antiche prigioni (mai ritrovate). Sono invece visitabili, in alcune occasioni, le celle che si trovano nella torre di ingresso della Rocca. Detta Torre fu innalzata nel 1670 per volere di Alfonso II. Sulla porta, oltre alla Torre sono visibili le tracce del ponte levatoio. Acetaia Comunale. La prima domenica di ogni mese (ad esclusione di agosto) puoi visitare l'acetaia comunale situata all'interno della Rocca. Orari: dalle 10,00 alle 11,30 e dalle 15,30 alle 17,00 le restanti domeniche su' richiesta (o in occasione di eventi rilevanti) durante la settimana solo nelle ore serali. Teatro della Rocca. Si trova nell’angolo Sud Est e vi si accede dal cortile interno della Rocca. Costruito dal 1862 al 1868 su progetto del reggiano Antonio Tegani, sostituisce i due teatri precedenti. Il primo Cinquecentesco dell’Orsi (distrutto all’inizio del Settecento), il secondo Settecentesco. È un delizioso classico teatro d’opera all’italiana, costruito su modello dei teatri di Reggio Emilia e Carpi . Il reggiano Cesare Cervi (lo stesso decoratore della Sala del Consiglio) ne decorò la sala e l’atrio».Bibliografia e Sitografia
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CITTÀ
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REGIONE
EPOCA
X sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Restaurato
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