NINFA (castello)

CENNI STORICI

La città di Ninfa è nota oggi per il pregiato giardino all’inglese che è stato realizzato tra i ruderi dei suoi edifici medievali a cura degli ultimi eredi della famiglia Caetani, proprietari dell’area, a partire dalla fine del XIX secolo.

Nell’alto medioevo la città, situata in una zona ricca di risorse idriche favorevoli per lo sviluppo dell’agricoltura e l’alimentazione di mulini, costituisce un ricco centro agricolo del Patrimonio di San Pietro in posizione strategica lungo la via di collegamento tra Roma e il meridione, per cui tra l’XI e il XIV secolo è oggetto di contesa tra le famiglie baronali in lotta per il controllo del territorio intorno a Roma.

La prima fase di fortificazione della città risale all’XI secolo, quando, sotto il dominio dei conti di Tuscolo, vengono realizzate le mura di cinta. Nel secolo successivo la città è sotto il controllo del papato e viene concessa in feudo ai Frangipane, con i quali attraversa un periodo di ricchezza, seguito nel 1171 da un saccheggio da parte di Federico Barbarossa. Con papa Innocenzo III la città viene affidata in vicariato alla famiglia Conti e la giurisdizione è esercitata da un giudice comunale e uno papale. Alla metà del XIII secolo il controllo su Ninfa e sulla vicina Sermoneta è nelle mani del potente cardinale Riccardo Annibaldi della Molara, Rettore delle Province di Campagna e Marittima. Nel 1293 il procuratore del Comune assegna a Pietro Colonna il dominio sulla città, ma poco dopo, con l’ascesa al soglio pontificio di Bonifacio VIII, il nipote del papa Pietro II Caetani acquista tutti i beni nel territorio di Ninfa e si fa prestare giuramento di fedeltà dai cittadini, ponendo fine all’amministrazione comunale della città.

Nel 1380 Onorato I Caetani conte di Fondi, in contrasto con il ramo dei Caetani Palatini, espugna e saccheggia il castello e due anni dopo guida la definitiva distruzione di Ninfa. In seguito all’abbandono della città da parte degli abitanti, nel XV secolo i mulini rimangono in funzione e la torre è utilizzata come prigione da Onorato III Caetani, che risiede a Sermoneta. Intorno al 1580 il cardinale Niccolò III Caetani incarica Francesco Capriani da Volterra di realizzare un giardino, l’hortus conclusus, di fronte all’ala residenziale del castello.

Nonostante alcuni tentativi di ripopolamento da parte dei Caetani, a causa delle condizioni malsane dell’area paludosa, nei secoli successivi nella città risiedono solo un castellano e gli operai che lavorano ai mulini.

Epoca:

XIII-XIV secolo

Conservazione:

Discreta

Proprietà attuale:

Fondazione Roffredo Caetani

Vincoli:

D.lgs. 42/2004 (ex L.1089/39 e L.1497/39)

Apertura al Pubblico:

Si

Uso Attuale:

Fruizione turisitica.
Bibliografia e Sitografia

https://www.istitutoitalianocastelli.it/castelli-ditalia/castello-di-ninfa/

Bibliografia :

G. Caetani, Caietanorum Genealogia, Indice genealogico e cenni biografici della famiglia Caetani dalle origini all’anno 1882, Perugia 1920

G. Caetani (a cura di), Regesta chartarum. Regesto delle pergamene dell’Archivio Caetani, Perugia 1922

G. Caetani, Domus Caietana. Storia documentata della famiglia Caetani, San Casciano Val di Pesa 1927-1933

L. Hadermann-Misguich, Images de Ninfa. Peintures médiévales dans une ville ruinée du Latium, Quaderni della Fondazione Camillo Caetani, VII, Roma 1986

G. Marchetti Longhi, Ninfa nella regione pontina, in Palladio XIV, 1964, 1-3, pp. 3-27

Ninfa. Una città, un giardino, a cura di L. Fiorani, Atti del Colloquio della Fondazione Camillo Caetani, Roma – Sermoneta – Ninfa, 7 – 9 ottobre 1988, Fondazione Camillo Caetani, Roma 1990

A. Saggi, Ninfa: nella storia, nel folklore, nella leggenda, Roma 1980

G. Silvestrelli, Città, castelli e terre della regione romana, Roma 1970

L. Spiccia, Ninfa, Una storia millenaria, Latina 2006

G. Tomassetti, La campagna romana antica, medioevale e moderna, Firenze 1979, vol. 2, pp. 459-475

Articoli di approfondimento

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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