CENNI STORICI
«Si trova immersa nel verde nel punto più alto del centro storico dove si può godere di un panorama incantevole. Edificato all'epoca della dominazione longobarda, nei primi decenni del 1200, il castello venne cinto di mura, e nella parte più alta, venne costruita una vasta e munita Rocca. Nel 1216, Tommaso di Supino, sposato a Mabilia Colonna ed alleato di Ruggero Dell'Aquila, Conte di Campagna e Marittima, assalì e distrusse con altri vassalli morolani parte del territorio di Giovanni conte di Ceccano, devastandone campi ed incendiando mulini; quindi si ritirò nel territorio di Castro dei Volsci. Il castello, denominato la "Rocca", e gli abitanti nei pressi di quest'ultimo vennero assaliti dal Conte di Ceccano per vendetta. Da questo evento, forse il più tragico per il popolo di Morolo, si può ricavare che gli abitanti in quel momento erano intorno ai mille. Per entrare a Morolo l'esercito di Ceccano si dice che abbia fatto breccia nel Muro Rotto che dalla piazza scende mediante ripidi gradini. I pochi superstiti compresi i nobili che si trovavano nel castello furono fatti prigionieri ma ebbero salva la vita. In seguito le case si cominciarono ad estendere anche nella campagna. Nel 1385 Fabrizio Colonna allargò i possedimenti familiari, con i beni portati a lui in dote dalla moglie, Nanna di Supino. Salvo brevi intervalli, ossia delle confische volute dai papi Alessandro VI, Paolo III e Paolo IV, dal 1422 la storia di Morolo rimase legata ai potenti Colonna. La guerra tra il papa Paolo IV ed il re di Spagna Filippo II sconvolse negli anni 1556-1557 tutto il Lazio e di conseguenza anche Morolo che dovette subire la decadenza economica e sociale che afflisse l'intera regione. Nei secoli XVII e XVIII, cominciò il lento ed inesorabile declino della Rocca, ormai venuta meno al suo ruolo difensivo, mentre, i principi Colonna a più riprese, allentarono i vincoli feudatari fino a quando, nel 1908, rinunciarono in modo definitivo a qualsiasi diritto ed anche alla proprietà, a favore del Comune di Morolo, dei resti della Rocca. Nel suo nucleo oggi in rovina si possono distinguere due edifici tra loro comunicanti posti su due livelli: il superiore con forma torreggiante era destinato a scopi difensivi mentre, l'inferiore, di forma rettangolare era destinato a residenza. Circondato da mura e torri circolari e quadrate, presenta 2 porte d'accesso Porta Castello e Porta Colonna. Altri due ingressi sul lato sud mettevano in comunicazione gli abitanti del tempo con la Chiesa di Santa Croce e con la campagna prospiciente il Castello. È iniziato un lavoro di restauro del complesso medievale ma purtroppo, ed è notizia di qualche settimana fa, le ultime abbondanti piogge hanno provocato il crollo di una sua parte. Speriamo che chi può possa prendere i necessari provvedimenti per salvare e ridare lustro a questo importante castello dalla ricca storia».
Bibliografia e Sitografia
http://castelliere.blogspot.it/2011/05/il-castello-di-sabato-14-maggio.html
Articoli di approfondimento
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XII sec.
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