Montoro Inferiore, ruderi del castello: v Borgo fraz. di Montoro Inferiore

CENNI STORICI

«Situato a circa 320 metri sul livello del mare, alla frazione Borgo, nei pressi della chiesa di San Pantaleone, si trova il monumento forse più importante di Montoro, il castello longobardo. Di esso ci restano oggi solamente dei ruderi, sufficienti però a svelarci tutta la maestosità e la bellezza che caratterizzava l'edificio feudale. Si tratta di un'imponente fortificazione costruita dai longobardi per proteggere i confini dei Principati di Salerno e di Benevento, nominata per la prima volta in un documento del 1022, ma la cui esistenza è accertata già secoli prima. Abitato nell'867 da Guaiferio, il castello passò nel 987 nelle mani del conte Malefrat e di altri conti longobardi. Appartenne poi ai normanni, in particolare alla famiglia Sanseverino, e successivamente alla famiglia Zurlo. Dal 1555 fino alla seconda metà del XVIII secolo appartenne ai Di Capua, fino all'abolizione dei diritti feudali nel 1806. Il castello sorge nel punto più alto della collina su un banco di roccia, ha un impianto rettangolare con un cortile quadrato e torri angolari. Gli ambienti del lato est, probabilmente la parte residenziale, sono quelli meglio conservati» - «Il castello è situato a 320 mt. s.l.m. sulla collina che sovrasta il casale Borgo di Montoro. È perfettamente visibile da chi percorre la superstrada SA-AV in direzione Avellino. In linea d'aria - per antichi motivi strategici - il castello di Montoro è in asse, sia visivo che altimetrico, con il castello di Mercato San Severino. Quest’ultimo è posto sulla collina del Palco e si sviluppa per 10 ettari che vanno dai 365 mt. del “Palatium” ai 250 mt. sul livello del mare della “torre aragonese” di forma rotonda. Mentre la fortificazione di Mercato San Severino è leggibile nel perimetro murario e può essere raggiunta attraverso sentieri sterrati e pedonali abbastanza curati, il castello di Montoro pur usufruendo di una carrozzabile che termina presso il vicino Santuario di San Pantaleone non è altrettanto godibile (e visitabile) nel suo recinto fortificato. Il frequentato Santuario e l’attiguo castello sono raggiungibili anche dal villaggio di Borgo tramite un agevole sentiero pedonale a gradoni adattato a suggestiva Via Crucis. La lettura storica del sistema fortezze della zona peggiora considerando un solitario bastione (l'unico rimasto) del castello di Solofra che, a sua volta, a guardia del passo del Montepergola era in contatto tramite segnali con i castelli di Montoro e Ferrari (quest'ultimo ben tenuto e di facile accesso). Lo spurio torrione di Solofra appare squallido dalla superstrada come ultima sentinella di un castello sgretolatosi negli ultimi tempi in quanto finanche incastrato in una cava attualmente in disuso. Il castello di San Severino era in comunicazione con quello di Nocera in una lunga linea difensiva su cui è ricalcato il tracciato ferroviario Tirreno-Adriatico via Cancello, attraverso l’Irpinia e la Lucania. Il castello di Montoro è servito dalla stessa ferrovia in quanto una lunga galleria ne attraversa la collina su cui è posto. Il sito, rispettando lo sfondo delle selve, potrebbe essere attrattivo con l’opportuna integrazione tra le diverse viabilità. Comunque il sistema difensivo di circa 200 castelli che costellano il territorio da Molfetta a Caserta, secondo l'imperatore Federico II di Svevia avrebbe dovuto difendere il suo reame di Napoli e Sicilia dalle invasioni, ma così non fu. Pertanto al viaggiatore che discenda la superstrada SA-AV da Fisciano verso Montoro, o che comunque - per diletto, turismo o studio - segua la linea dei castelli federiciani, basterà un distratto sguardo per valutare lo stato di conservazione dei manieri che vanno dal rudere al ripristino secondo criteri non oggettivi (ovviamente dal punto di vista storico e paesaggistico)».

Bibliografia e Sitografia

http://www.montorocrea.it/montoroinvolo/castello.php - http://www.montorosuperiore.com/storiadimontoro/castello...

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XII sec.

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