MONTELEONE (ruderi del castello feudale)

CENNI STORICI

«Monteleone è oggi una frazione di Pesco Sannita. In realtà la storia narra che inizialmente, fino al momento della sua unione al feudo di Pescolamazza sotto Antonia d’Aquino, ebbe vita autonoma. La sua nascita risale probabilmente al periodo della dominazione sveva. Secondo antichi documenti, il castello avrebbe dovuto essere annesso al territorio beneventano per renderne più sicuri i confini. Ma già nel 1269 era entrato a far parte del regno angioino. Probabilmente abitato a quel tempo da non più di venti famiglie, dopo alcuni passaggi di proprietà, Monteleone ritornò al suo legittimo proprietario, Alferio. In epoca angioina vi sono scarse notizie. Dopo circa due secoli, durante i quali Monteleone si spopolò completamente, se ne ritrovano tracce nella seconda metà del Quattrocento, quando lo acquistò Marcantonio Calenda la cui famiglia ne rimase proprietaria fino al 1616, anno in cui fu rilevato da Giovan Geronimo Nani, nobile savonese. Nella prima metà del Seicento il feudo, con tutte le sue pertinenze, passò nelle mani di Giovanni de Brier, il cui nipote, Giacomo II, lo vendette a Girolamo d’Aquino. Cosicché, morti Francesco e Girolamo d’Aquino, Monteleone si trovò, come già detto, unito a Pescolamazza sotto la nipote Antonia, loro erede universale (Storia di Pesco Sannita, pp. 27-30)» - «Dell’antico castello di Monteleone rimangono oggi solo le rovine di unatorre costruita in pietralocale lavorata, coperte da una fitta vegetazione. Il feudo ebbe vita autonoma fino alla fine del XVII secolo. Poi, sotto Antonia d’Aquino,venne unito a quello di Pescolamazza. Si suppone che il suo spopolamento sia collegabile alla fondazione di S. Marco dei Cavoti».

Bibliografia e Sitografia

http://it.wikipedia.org/wiki/Pesco_Sannita#Storia - http://it.scribd.com/doc/141906788/Guida-turistica-del-Comune-di-Pesco-Sannita

Articoli di approfondimento

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XI sec.

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