CENNI STORICI
«Posto sull'antica via che da Colbordolo porta a Urbino, il Castello di Montefabbri svetta solitario, protetto dalle sue mura che hanno contribuito a mantenere nel tempo gli antichi caratteri e un ritmo di vita scandito dalle stagioni. La sua struttura originaria, di stampo medievale, è completamente intatta come pur incontaminato è l’ambiente circostante, a tal punto da avere l’impressione che a Montefabbri il tempo si sia fermato. Ai visitatori sembra di fare un bel viaggio nel passato. Dal 2006 fa parte del club “I Borghi più Belli d’Italia” e nel 2008 è stato proclamato “Borgo dei Sogni” da parte della provincia di Pesaro e Urbino. Sorge su un colle posto a 319 metri s.l.m. a 14 chilometri da Urbino, 20 da Pesaro e 40 da Rimini. ... Risalgono all’epoca romana i primi insediamenti umani nel territorio di Montefabbri, dei quali restano poche tracce perché furono completamente distrutti dalle frequenti e ripetute invasioni barbariche. La discesa dei Franchi e il successivo passaggio dei territori del centro Italia al dominio pontificio, coincisero con il sorgere delle pievi - presenza di comunità cristiane - e di nuovi insediamenti umani in luoghi più sicuri e facili da difendere; ancor meglio se sotto la protezione della Chiesa o di un signore locale. All’epoca, nella zona sul versante destro del fiume foglia era sorta la pieve di San Gaudenzio, che avrebbe poi dato origine al territorio di Montefabbri: a cavallo tra il primo e il secondo millennio, la scarsa popolazione presente nelle zone circostanti la pieve si dotò di strutture difensive a protezione dei propri abitati, posti in alto e in luoghi sicuri, divenuti via via veri e propri castelli con mura, fossati e ponti levatoi. Il nome Montefabbri compare per la prima volta nei documenti ufficiali il 2 dicembre 1216. La sua costruzione, appositamente progettata come lo dimostra il razionale assetto urbanistico, fu voluta dalla famiglia feudale dominante, per motivi di prestigio e di difesa, funzione che mantenne per qualche secolo pur in mancanza di torri o di più sofisticati sistemi di difesa.
Nel corso del XIII sec. le sorti del castello furono legate a quelle delle più potenti Urbino e Rimini, e delle famiglie ghibelline (Montefeltro) e guelfe (Malatesta) che guidavano le due città. Scomparsa la famiglia feudale dominante per circostanze sconosciute, in epoca rinascimentale Montefabbri fu sempre più legato alla città feltresca, di cui rappresenta un avamposto difensivo strategico lungo la strada verso il mare, ed era spesso teatro di cruente battaglie come vero e proprio territorio di frontiera tra Romagna e Pesarese. Nonostante le battaglie, le campagne mercenarie, l’alternanza di potere tra Montefeltro e Chiesa, all’inizio del ‘400 la vita della popolazione era accompagnata da discreta attività economica - artigianale e di scambio all’interno del castello, agricola nelle campagne circostanti dove erano sorti anche villaggi e case sparse - che si consolidò sul finire del secolo, beneficiando del buon momento urbinate sotto la guida di Federico da Montefeltro. La contemporanea realizzazione del Mulino Idraulico di Pontevecchio testimonia che, come gli altri castelli della zona, Montefabbri conobbe un lungo periodo di tranquillità in cui si intensificarono gli scambi e gli arrivi di maestranze e artigiani provenienti da altre zone italiane. Durante questo periodo un architetto civile e militare della scuola urbinate, allievo del Genga e noto in tutte le corti del tempo, Francesco Paciotti originario di Colbordolo per via paterna, acquistò svariate proprietà in Montefabbri che poi, nel 1578 fu ceduta in feudo dal duca di Urbino Francesco Maria II Della Rovere al Paciotti stesso, allora 57enne, che fu signore di Montefabbri fino alla morte (1591). Dopo di lui, i suoi discendenti legarono il nome della famiglia Paciotti al feudo di Montefabbri per un lungo periodo (fino al 1744) durante il quale il ducato di Urbino passò alla Chiesa. ... Porta d'accesso. Dopo svariati utilizzi nel tempo, legati alle funzioni dell'ente pubblico, la porta d'accesso al borgo storico di Montefabbri viene definitivamente ristrutturata nel 2008 con un contributo provinciale legato al progetto “Centoborghi”. Gli interventi di restauro conservativo della porta con le sue opere lapidee e la costruzione di una scala esterna per un più agevole accesso al locale sovrastante, consentono oggi di utilizzarlo per incontri ed esposizioni».
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XIII sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
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