Montecchia (territ. di Selvazzano Dentro, villa o castello Emo Capodilista)

CENNI STORICI

Tra Selvazzano e Saccolongo una deviazione porta verso Montecchia dove è ubicata la Villa Emo Capodilista, risalente al XI secolo e più volte rimaneggiata. Il colle sulla destra è dominato dalla villa Emo Capodilista, progettata da Dario Varotari, con giardino all’italiana e parco alberato situato sul declivio. Dalla sommità del colle si può godere di un panorama oggi suggestivo, ma un tempo necessariamente legato agli scopi difensivi: a levante la pianura discende verso l'Adriatico, a mezzogiorno si stagliano i Colli Euganei e, da lontano, si osserva la cerchia delle Alpi a ponente e a settentrione. In questa zona - dove era facile organizzare una difesa e la fauna abbondava - sorse nel Medioevo un sistema fortificato. La sua storia è legata al nome di grandi famiglie padovane che qui avevano uno dei loro feudi. È a partire dal 1472, anno in cui Annibale Capodilista fu investito del feudo di Montecchia, che il luogo lega la sua fama al nome dell'antica e illustre casata che ne è, ancora oggi, proprietaria. Il sistema fortificato, anche a causa delle diverse proprietà, ha subito numerose modificazioni nel corso dei secoli. Dell'articolazione difensiva di un tempo, oggi solo il mastio evoca le atmosfere belliche (essendo andato distrutto nel tempo anche il castello troneggiante sull'altura della Montecchia). All'inizio del '900 il conte Lionello Emo-Capodilista intraprese una complessiva opera di rinnovamento: restaurò, con la suggestione del linguaggio decorativo dell'epoca, l'ala con le alte finestre ad arco che era stata costruita nel '500 a ridosso della torre, sul lato occidentale; costruì inoltre, un nuovo complesso di edifici di atmosfera medioevale, frutto dell'ispirazione a diversi modelli di castelli, e adattò il tutto a luogo di villeggiatura. La caratteristica di questo torrione, comunque, è data dal suo rapporto con il terreno circostante che rende palese quanto già evidenziato nei documenti: la vocazione rurale della postazione, ricca di vigneti e di prati per il pascolo delle pecore. Un destino rafforzato allorquando nel '500 sul colle della Montecchia venne costruita la Villa (a pianta quadrata, su due piani di quattro stanze ciascuno, con doppio loggiato sulla facciata), nata quale casino di caccia su progetto di Dario Varotari, al quale si deve anche il maggiore apporto alla ricca decorazione ad affresco. Oggi i conti Emo-Capodilista hanno intrapreso un'attività imprenditoriale che ha conservato tale vocazione. Nel contesto della Montecchia (che unisce la visita alla Villa a quella del castello) è stato realizzato un Museo di vita rurale con lo scopo di ricordare il lavoro della terra che ha contraddistinto l'area. L’accesso alle sale è permesso da una splendida scala di quattro rampe a croce greca. Ampie logge si affacciano dall’alto della collina sul giardino e sull’ameno paesaggio della campagna circostante.

Bibliografia e Sitografia

http://www.veneto-agriturismo.it/index.php?section=scopri_veneto&page=monumenti&provincia=Padova&subcat=&id_num=297

Articoli di approfondimento

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XI sec.

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