CENNI STORICI
Proprio sulla sommità della collina della Chiesa sorge un grande fabbricato, sormontato da un'alta torre che attualmente termina con una terrazza, ma fino all’inizio del secolo scorso (come si può vedere in vecchie foto), era coperta da tetto a tegole. Questa costruzione è senz'altro il più antico palazzo di Montebello. Risale, infatti, al 1472 e fu edificata dalla famiglia Beccaria, a quel tempo feudataria del paese. Di certo sappiamo che già nei primi decenni del 1500 apparteneva, oltre che ai Beccaria, anche alla nobile famiglia decurionale pavese dei Bellocchio, i quali la possederono poi, per oltre 300 anni. Nel 1851 il conte Giuseppe Bellocchio vendeva la parte superiore del palazzo, comprendente anche la torre (ossia la parte nella piazza) e la metà del giardino all'avv. Ernesto Ghislanzoni (che qualche anno dopo ebbe il titolo baronale), mentre la parte inferiore, con l'altra metà del giardino, era acquistata per lire 12.000 dal Comune di Montebello (Sindaco era allora il marchese Luigi Bellisomi) per trasferirvi Municipio, scuole ed abitazione dei dipendenti comunali. Nel 1868 in occasione dell'inaugurazione del monumento al Cavalleggero, la parte comunale del palazzo fu completamente restaurata su progetto dell'ingegnere Giuseppe Billotta e sulla parte centrale della facciata, di spalle al monumento, fu costruito in muratura un medaglione, poi affrescato con lo stemma comunale (due draghi rampanti con nel mezzo un albero, ossia il blasone appartenuto alla famiglia Delconte, antica feudataria del paese, estintasi nel 1864). Più tardi, nel 1893, con entrata dalla salita della Chiesa, fu lì aperto il primo ufficio postale di Montebello, con l'aggiunta, qualche anno dopo, di quello telegrafico.
In questo palazzo, per oltre 70 anni, parecchie generazioni di montebellesi impararono a leggere e scrivere, altri amministrarono il paese ed altri ancora si recarono in "sala" ( così veniva chiamato il Municipio) per esigenze burocratiche. Poi nel 1923-24, dopo la costruzione dell'attuale edificio scolastico-municipale, la famiglia De Ghislanzoni acquistò dal Comune la parte che questi possedeva, unificando così tutta la proprietà del palazzo. Nel 1942, alla morte del barone don Ernestino, la figlia Eugenia, sposatasi con il conte Premoli, ne divenne erede. E da qui inizia la lenta ma inesorabile decadenza del fabbricato. Prima infelici ristrutturazioni lo avevano privato delle due basse ali che delimitavano il cortile, poi iniziava il deperimento della parte ex comunale. Comunque fino a metà degli anni '960 la villa era abitata ed in occasione della commemorazione della battaglia del XX Maggio, lì veniva offerto il rinfresco ai partecipanti. In seguito però, l’incuria dei proprietari ha fatto sì che l'intero fabbricato si sia deteriorato a tal punto da renderne impossibile l'abitabilità. L 'auspicio è che i nuovi eredi riescano a trovare il modo di conservare per Montebello, quell'inconfondibile e signorile immagine che da più di 500 anni, torre e palazzo rappresentano a chi transita nella sottostante strada "Romera"».
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XIV sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Restaurato
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