CENNI STORICI
«Montalbo (373 m s.l.m.), si trova al confine col Comune di Nibbiano, ed è posto di fronte alla collina di Sala Mandelli. Nel 1138 apparteneva ai Consoli di Piacenza per metà, e al rettore di San Michele di Grintorno per l’altra. I Consoli di Piacenza, dopo averlo acquistato, lo infeudarono ai Da Pecorara, ai Petradueria e ai Seccamelica (1148-1160). Questi ultimi lo rilevarono e lo tennero fino al 1187, forse in comproprietà con i Da Pecorara. Anche il fortilizio di Montalbo fu attaccato nel luglio 1215 dai pavesi, ma, in quell’occasione, i piacentini fecero 25 prigionieri. Fino al 1279 i documenti testimoniano la proprietà dei Da Pecorara. Nel 1372 il castello di Montalbo si arrese alle truppe pontificie comandate da Dondazio Malvicini, e, nel 1377, ne presero possesso i Landi. Nel 1412 Filippo Maria Visconti lo assegnò a Filippo e Bartolomeo Arcelli, che lo governarono fino al 1448, data in cui Francesco Sforza consegnò il territorio a Filippo Confalonieri (1477). Nel 1516, quando la Valle era governata da Francesco I di Francia, la castellana Luigia Confalonieri, vedova Sanseverino - famiglia, questa, filofrancese -, subì l’attacco degli antifrancesi Dal Verme. Ranuccio Farnese investì il Conte Orazio Scotti dei possedimenti di Montalbo alla fine del XVI secolo. Nel 1674 il marchese Giovanni Scotti fece costruire, accanto al castello, la chiesa di San Cristoforo, eretta con materiali provenienti in parte dal castello di Seminò. Attualmente è un edificio a pianta ottagonale, ben armonizzato col paesaggio. Il castello fu trasformato in residenza signorile a pianta esagonale nel Cinquecento. La torre e la torretta sopra l’ingresso sono le parti più antiche. Nel XIX secolo il maniero passò ai Guastoni, poi ai Mascaretti e quindi nuovamente agli Scotti (attualmente è proprietà privata delle famiglie Marchesi). Successivamente fu adibito a dimora estiva per i seminaristi di Piacenza. Durante l’occupazione tedesca fu sede di comando militare.
Bibliografia e Sitografia
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Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XII sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
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