CENNI STORICI
Una prima fortificazione dell`abitato di Montadamo viene fatta risalire al vescovo Adamo, prima fortificazione - costruzione: secolo X-X. Gualfredina di Vinciguerra va in sposa ad un rampollo della famiglia Odoardi portando in dote il castello di Montadamo, secolo XIV-XIV. Secondo alcuni storici, il castello viene ceduto al capitano Bartolomeo Smeducci di S.Severino, quale contropartita dell'aiuto che egli avrebbe prestato ad Ascoli contro la tirannide di Gomez Albornoz, secolo XIV-XIV. Cessa l`egemonia del "Magnificus Miles Dominus Bartholomeus Smedutii" e il castello viene acquistato per 1000 fiorini d'oro dal comune di Ascoli Piceno, secolo XIV-XIV. I lavori di costruzione del torrione furono affidati ai maestri lombardi Andrea di Pietro e Stefano di Antonio, torre - costruzione: secolo XV-XV» - «Alla possente torre portaia in arenaria che protegge l'unico accesso al castello, si accede percorrendo una rampa tenuta sotto tiro dalle numerose feritoie, alcune delle quali ancora presenti.Il fornice è ornato di travertino e sormontato dallo stemma ascolano a ribadirne la proprietà. L'aspetto attuale si fa risalire tra attorno al XV secolo ma appare probabile sia frutto di modifiche di fortificazioni precedenti. Attraversato l'arco si può notare la trappola della seconda porta disposta ad angolo retto rispetto alla prima, che aveva come scopo quello di smorzare la foga degli assedianti. La mancanza dei solai permette, una volta all'interno del torrione, di scorgere la disposizione dei suoi vari piani e delle sue bocche di fuoco. La sommità è coronata da merli in stile guelfo, alcuni muniti di feritoia da moschetto, la base è consolidata da una scarpatura sormontata da una cornice (sempre in arenaria), mentre le pietre angolari sono alla base in travertino. E' stato recentemente restaurato e data la posizione e la bellezza del luogo è una tappa d'obbligo specialmente per gli appassionati di fortificazioni. Alla possente torre portaia in arenaria che protegge l'unico accesso al castello, si accede percorrendo una rampa tenuta sotto tiro dalle numerose feritoie, alcune delle quali ancora presenti.Il fornice è ornato di travertino e sormontato dallo stemma ascolano a ribadirne la proprietà. L'aspetto attuale si fa risalire attorno al XV secolo ma appare probabile sia frutto di modifiche di fortificazioni precedenti. Attraversato l'arco si può notare la trappola della seconda porta disposta ad angolo retto rispetto alla prima, che aveva come scopo quello di smorzare la foga degli assedianti.La mancanza dei solai permette, una volta all'interno del torrione, di scorgere la disposizione dei suoi vari piani e delle sue bocche di fuoco. La sommità è coronata da merli in stile guelfo, alcuni muniti di feritoia da moschetto, la base è consolidata da una scarpatura sormontata da una cornice (sempre in arenaria), mentre le pietre angolari sono alla base in travertino. Nonostante il recente restauro è stato recentemente danneggiato durante il terremoto del 2016, data la posizione e la bellezza del luogo è una tappa d'obbligo specialmente per gli appassionati di fortificazioni.
Bibliografia e Sitografia
https://castelliere.blogspot.com/2013/05/il-castello-di-giovedi-16-maggio.html
https://www.habitualtourist.com/torrione_di_montadamo
Articoli di approfondimento
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X sec.
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