MOLFETTA (torre Cicaloria)

CENNI STORICI

Itinerario:Si va alla torre Cicaloria da via Madonna della Rosa; la strada a destra del bivio, quella del Mino, porta alla torre.A sinistra, vi è la stradetta (o entica) di San Gregorio, ove c'era una chiesetta scomparsa da secoli. Proseguendo, a destra c'è la strada della Lama Martina e sopra, a sinistra quella "de Clesciedde", che si riallaccia a quella per Bitonto. Dopo pochi chilometri, dopo la località di "Cimalda" vi è un varco che porta a Torre Cicaloria, distante dalla città`6 km, nell'interno di un folto uliveto. 

Descrizione:È alta circa 20 metri, a forma quadrata, molto imponente nella sua mole; col tempo fu intonacata e tinteggiata di rosa, facendole perdere quel senso di austerità, che tanto le si addiceva. La costruzione è a tre piani con l'accesso a levante; in alto sono ancora visibili due robusti gattoni in pietra che dovevano reggere una saettiera, come nelle altre torri coeve. Per ogni lato si affacciano due finestre e la sommità è priva di cornicione. È chiaro che nel tempo le fu aggiunto un corpo avanzato al piano terra. La presenza dei gattoni in alto fa pensare che l'accesso doveva essere lo stesso da levante, ma perpendicolare alla saettiera. Dal tetto lo sguardo spazia fino al mare, a Bari, a Trani e Ruvo. 

Notizie storiche: Nell'insieme la costruzione si appalesa del XIV secolo sia per la mole che per la fattura e ancor più per la sua funzione di scorta e difesa. Sorge a circa 150 m. sul livello del mare, poco distante da torre Sgamirra e da quella di Cascione, che le è quasi di fronte. E la sua storia è simile a quella della predetta. Le azioni si svolgono nel secolo, in cui la lotta delle fazioni era fomentata dalla guerra fra Aragonesi e Angioini per la conquista del regno di Napoli. Gli Angioini preferirono raggiungere Bari per via terra, addentrandosi nel nostro territorio. le truppe di questi devastarono Torre Sgamirra, Torre Cicaloria e Cascione. La popolazione restò passiva ed ebbe la peggio. Eppure avrebbe potuto difendersi avendo dei caposaldi di difesa: Torre Mino è la più avanzata in alto, integrata da Cappavecchia, Falcone, Villotta a mezzogiorno; da Sgamirra, Cicaloria e Cascione a ponente; da torre Moscarda, ora distrutta, e da torre Arsa a levante. Circa l'origine del nome, pare che potrebbe derivare da una famiglia estinta oppure è probabile che la Torre cicaloria abbia preso tale denominazione per il gran numero di cicale ivi trasferitesi. 

Bibliografia e Sitografia

https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/1600181811

https://www.visititaly.it/info/957729-torre-cicaloria-molfetta.aspx

Articoli di approfondimento

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XIV sec.

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