MOLA (torre)

CENNI STORICI

La storia del Castello di Mola è complessa specie per gli avvicendamenti tra Angioini, Aragonesi e Caetani, ma cercherò di renderla più semplice limitandomi alle cose più importanti e più significative rispettando la cronologia degli eventi che ne facilita la comprensione.

Fu Carlo II d’Angiò, re di Napoli, nel 1289 ad avere avuto l’idea e la volontà di costruire un piccolo avamposto a Mola allo scopo di una maggiore fortificazione di Gaeta. Il Torrione cilindrico alto 27 metri, con 15 metri di diametro esterno e mura iniziali alla base oltre 2 metri, era al centro di una cinta muraria lunga 200 metri con mura a piombo dalla parte di terra e oblique ,come i bastioni di Gaeta, dalla parte di mare.
Su questi bastioni a forma esagonale e non eccessivamente alti, due Torri quadrangolari a due piani posti ad ovest e a sud, ora non più visibili.
Le porte erano due una detta di Terra e l’altra di Mare per l’imbarco e lo sbarco di uomini e materiali.
Al piano terra lato est è ancora visibile una piccola piazza d’armi con tracce chiare di cucine sulla parete lato est. In un angolo sono state trovati resti di un piccolo Cimitero in uso ai castellani.
Il piano terra era totalmente destinato agli alloggi per dodici soldati, alle stalle per i cavalli e agli uffici per le incombenze amministrative.
La Torre aveva ed ha tuttora tre ambienti, uno sull’altro. Il piano terra era adibito a carcere provvisorio per i rei in attesa di processo che veniva celebrato al piano superiore comunicante con il carcere sottostante tramite una scala di legno interna. Ora il carcere è raggiungibile dal piano terra con una portone esterno.
Sulla sommità in tempi più vicini a noi avremmo visto sventolare una bandiera , due cannoncini di bronzo e due spingarde che erano grossi fucili montati su cavalletti.
Tutto il primo piano era riservato al Regio Castellano che vi abitava con la sua famiglia.
All’ingresso della porta di Terra, a sinistra è visibile ancora oggi una capiente Cappella Gentilizia riservata alle funzioni religiose degli occupanti e dedicata all’Arcangelo S.,Michele protettore del Castello.

Nel 1460 il re Ferrante I d’Aragona , (famiglia subentrata agli Angioini nel 1435) concesse la Signoria del Castello di Mola a Nicola Caetani, nominandolo Consigliere di stato e con acquisizione del titolo di “Caetani di Castelmola” con tanto di stemma di famiglia (vedi foto).
L’atto di assegnazione del 5/3/1460 parla di “Nicolai Caytano”
Dimenticavo di dire che gli occupanti del Castello di Mola, rispetto al territorio circostante, avevano un’autonomia amministrativa in quanto dipendenti da Gaeta e gestivano altresì un controllo daziario che durò fino al 1800.

Agli inizi del 1800 con l’avvento dei Francesi e di Giuseppe Napoleone re di Napoli (chiamato anche Giuseppe Bonaparte ) il diritto dei Caetani fu disconosciuto e il Castello fu abbandonato nel 1815 fino a quando, scomparsi i Francesi, l’ultimo erede, il Conte di Castelmola Onorato Xll, nel 1880 lo restaurò aggiungendovi il meraviglioso portale di marmo del sedicesimo secolo , di stile rinascimentale, comprato all’asta a Gaeta dopo l’assedio del 1861 e riveniente dal Palazzo Guastaferri di piazza Cavallo.
Di nuovo abbandonato perché distrutto nell’ultima guerra mondiale, il complesso difensivo divenuto un mucchio di macerie ,ma ancora privato ,fu acquistato dalla Provincia che lo ha restaurato , arredato e nel 2012 lo ha donato alla Città di Formia.

L’ultima notizia è tutta archeologica dal momento che si è scoperto che il Castello fu costruito su una parte delle terme romane, ancora visibili dalla pavimentazione in vetro trasparente, utilizzata su molti ambienti del piano terra, che lascia ben vedere parti del Calidarium del Frigidarium nonché dei canali di scorrimento delle acque calde e fredde.

Bibliografia e Sitografia

https://www.formiae.it/siti/castello-di-mola/

Torre di Mola – FormiaItaly for Movieshttps://www.italyformovies.it › location › detail › torre-d...

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