Melito (fraz. di Prignano Cilento, torre Volpe)

CENNI STORICI

«La Torre Volpe è uno dei pochi esempi di costruzioni difensive sopravvissute quasi integre alle ingiurie del tempo. Si erge imponente tra gli antichi e suggestivi edifici del vecchio borgo di Melito posto lungo le pendici della collina che guarda ad ovest verso il mare, tra alberi secolari e campi scoscesi, leggermente isolato dall’agglomerato urbano di Prignano. La Torre presenta una struttura quadrangolare e massiccia e riassume le caratteristiche delle costruzioni difensive alto-medioevali del Cilento, andate per lo più distrutte. La sua costruzione risalirebbe al secolo XI. Le mura sono molto spesse nel basamento (circa mt. 1,50) e presentano, sui lati, feritoie e, alla sommità, mensole di pietra a modo di merlatura. Nella parte frontale si trova l’antico stemma nobiliare della famiglia alla quale, unitamente agli edifici ed alle terre circostanti, essa apparteneva e per i cui componenti costituiva luogo di rifugio durante le scorrerie piratesche dei saraceni sulle coste cilentane e, successivamente, brigantesche. Infatti sono ancora visibili i resti di un antico muro di pietra situato in posizione ravvicinata sul lato nord della Torre e, in corrispondenza di un’apertura, le pietre su cui scorrevano i cardini del ponte levatoio attraverso cui gli assediati vi accedevano in occasione delle incursioni. L’altezza (15 mt. circa dal lato degradante verso valle) e lo spessore del basamento, nonché la posizione di detti cardini (visibili nella parte più elevata della costruzione) fanno argomentare che originariamente detta torre era più alta. La tradizione orale ha tramandato che essa presentava nella parte centrale della copertura a terrazzo merlato una macchina da guerra primordiale, una sorta di grossa girandola munita di catene di ferro cui erano attaccate palle di pietra che venivano fatte ruotare velocemente dagli assediati e lanciate contro gli aggressori. Nel corso dei secoli vi sono stati appoggiati manufatti in pietra viva che, tuttavia, non ne hanno snaturato l’integrità».

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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