CENNI STORICI
La rocca, edificata su di una roccia calcarea di origine marina, domina il centro del paese, e ad esso è saldamente legata oggi come nel passato, tanto che per i Meldolesi rappresenta il simbolo della cittadina. Dal castello si dipartono ripide ed acciottolate viuzze che conducono in poche centinaia di metri alla centrale piazza Orsini, sulla quale di affacciano i più antichi e nobili palazzi Meldolesi.
È una delle più grandi costruzioni del tipo rinvenibili in Romagna; la sua attuale conformazione è frutto di numerosi e consistenti ampliamenti e rimaneggiamenti avvenuti nei secoli.
Dominante, ma nello stesso tempo inserita nel tessuto urbano, l'imponente mole si può ben osservare percorrendo le stradine che la circondano, tuttora stabilmente abitate, oppure dalla vicina strada che conduce alla Rocca delle Caminate.
Alte ed imponenti le mura a scarpa, al loro interno sono presenti vasti fabbricati e le corti, in una delle quali svettano alcuni cipressi.
L'esatta epoca della costruzione non è nota, anche se si ritiene che il primo impianto risalga agli anni attorno al Mille.
Le prime notizie certe della rocca si hanno solo nel 1158 quando Bonifacio, figlio del conte Lamberto di Castrocaro, dona la rocca all'arcivescovo Anselmo, con il divieto di cederne il possesso ad altri a qualsiasi titolo. È uindi in questa epoca che la fortezza entra a far parte dei possedimenti della chiesa.
Oggetto di aspri contrasti fra la chiesa Ravennate e il potere locale, nel 1283 passa sotto il diretto controllo della chiesa di Roma; è poi oggetto di ripetuti tentativi di conquista da parte degli Ordelaffi di Forlì che riescono a conquistarla nel 1350 con l'aiuto dei Malatesta e degli Estensi.
Riconquistato dalla Chiesa nel 1359 ad opera del Cardinale Albornoz in quel periodo il castello era "custodito da 20 famiglie".
Dal 1379 ha inizio su Meldola la signoria dei Malatesta, che governano fino al 1500. È questo il periodo durante il quale si eseguono i primi importanti lavori di rafforzamento del castello.
Governata dal 1500 al 1503 da Cesare Borgia (il Valentino) a cui succedono i Veneziani che proseguono nell'opera di rafforzamento e abbellimento della struttura e dell'intero borgo sottostante.
Riconquistata dalle truppe papaline nel 1509, per passare poi dal 1518 ai Pio da Carpi e successivamente agli Aldobrandini e ai Pamphili, famiglie che eseguirono alcuni interventi volti principalmente ad ampliare e abbellire la parte adibita a dimora. Occupata e saccheggiata dai Francesi nel 1797, negli anni successivi a causa dell'incuria e di eventi sismici ha inizio un costante e progressivo declino.
Dal 1995 la rocca è proprietà del Comune, che ne ha iniziato l'opera di risanamento e ristrutturazione.
Bibliografia e Sitografia
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Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
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EPOCA
XI sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Restaurato
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