Manarola (fraz. di Riomaggiore, borgo e resti di torrione)

CENNI STORICI

«Manarola è una frazione del Comune di Riomaggiore. Il borgo, assai suggestivo, è arroccato su di un alto sperone di roccia scura, sorgente obliquamente dal mare, ed è legato a Riomaggiore dalla famosa “Via dell’Amore”. Le case, allineate lungo un canalone, risalgono il corso della stretta valle fino al sito della bella chiesa parrocchiale. Il percorso di impianto principale dell'insediamento è l'attuale via Roma, costituita dal fondo del torrente Groppo, la cui copertura ha determinato l'eliminazione dei caratteristici e numerosi ponticelli, per lo più in pietra, che univano le due sponde del torrente. Il tessuto viario, anche qui solo pedonale, presenta gli stessi caratteri degli altri insediamenti delle Cinque Terre. Dal percorso principale si dipartono stretti vicoli lastricati, e spesso ripide scale che raggiungono le abitazioni sui fianchi del promontorio, gli orti e gli spazi aperti. Lo schema edilizio è analogo a quello di Riomaggiore e di tutti i nuclei urbani di questo tratto di costa. Il carattere peculiare e l'asperità del terreno hanno caratterizzato lo sviluppo in altezza delle abitazioni, il loro allineamento in schiere, che si fronteggiano sulle pendici dei colli, e la duplice possibilità d’accesso, sia dalla strada a valle sia dal percorso a monte. Gli insediamenti presso il mare furono dettati in un primo tempo da motivi strategici. Ancor oggi è visibile il torrione sullo scoglio, ora trasformato in abitazione. Il primo nucleo sorse intorno all'attuale Via Baluardo fino all'Arpàio, sullo sperone roccioso e con le abitazioni sul versante sinistro del torrente, nascoste cioè dalla vista di chi veniva dal mare per protezione contro le scorribande piratesche. La via panoramica, l'attuale Via A. Rollando, che dall'inizio della piazza della chiesa sale per un tratto e poi si dirige verso il mare, era chiamata, e lo è ancora, "serravallo", cioè chiudi il vallo, e terminava in Piazza Castello. A nord di questa piazza, vi è ancora una strettoia e un volto chiamato - non si sa parché - "porta rossa". Più in basso, vicino alla marina, dalla parte sinistra del torrente vi è la porta "baluardo"; un’altra porta, strettissima e col foro per gettare acqua od olio bollente sugli assalitori, era più in alto agli inizi del bastione. Da Serravallo al Salto del diavolo c'erano - al piano terra delle case - dei cisternoni di pietra usati per la riserva d'acqua in caso d’assedio. Altre costruzioni furono fatte più in alto, presso l'attuale Piazza Duomo. Una delle prime fu certamente l'attuale campanile, staccato e di fronte alla chiesa: guarda verso il mare e fu torre d’avvistamento e di difesa. Fu poi accresciuto in altezza e munito della cuspide. ... A Manarola sono presenti alcuni resti di un bastione, forse risalenti a prima del XIII secolo, che facevano parte di una fortificazione unica col castello, oggi del tutto scomparso. I ruderi sono inglobati nelle murature che cingono il fronte della falesia verso il mare».

Bibliografia e Sitografia

https://fondoambiente.it/luoghi/manarola?ldc

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

III sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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