CENNI STORICI
«Palazzo Barni, sito in Corso Vittorio Emanuele II. Nel XIII secolo sorgeva in corso Vittorio Emanuele una tipica casa fortificata medioevale di proprietà della famiglia Vistarini. Agli inizi del '500 Lodovico Vistarini rifece in parte il palazzo che tale rimase fino al 1672 quando la famiglia Barni acquisì la proprietà. Nel 1698, Antonio Barni commissionò all'architetto lodigiano Domenico Sartorio il rifacimento di parte del vecchio maniero nel centro storico della città. Il palazzo è sicuramente uno degli edifici più importanti di Lodi, imponente nelle sue strutture barocche, ma ingentilito da lesene che divide simmetricamente la facciata. L'edificio si presenta con un fronte continuo con ampie finestre, arricchito da tre portali sovrastati da balconi in pietra e balaustre settecentesche in ferro battuto. Il palazzo si sviluppa su tre piani con un seminterrato per una superficie complessiva di circa 4.000 mq, lo stabile è inoltre dotato di due cortili interni separati dall'androne principale. Il cortile d'onore si presenta, entrando dal portale monumentale, circondato da un portico sostenuto da colonne in granito e volte a vela lungo due lati. All'incrocio del colonnato, si presenta un altro portale che immette nel giardino secondario su cui si affacciano le altre ali dell'edificio con le antiche scuderie e gli alloggi del personale. Il piano interrato mostra ancora le sue caratteristiche medievali e vede la presenza di una cisterna ed un vano adibito a ghiacciaia. Le volte sono a botte tutte in mattoni ed il ricambio d'aria è garantito da bocche di lupo, che insistono sia sulla strada principale sia sul cortile d'onore.
Il piano terra e i locali che si affacciano sul cortile d'onore sono caratterizzati nel corpo su fronte strada, da un soffitto con volte a vela e unghie sulle finestre. La parte terminale dell'edificio è stata rimaneggiata nel periodo ottocentesco, per la costruzione di una scala interna che raggiungeva i locali al primo piano. Quest'intervento ha comportato l'occultamento di un arco al piano terra ed una finestra al piano superiore. Le scuderie si presentano con la tipica struttura seicentesca, con colonne e volte a vela nel primo locale, e volte a botte nel secondo. Al primo piano dell'edificio principale si accede attraverso uno scalone d'onore, con balaustra in pietra e un gran medaglione decorato. Il salone cui si accede ha un'ampiezza di circa 100 mq. e si sviluppa su due piani, in origine era decorato e arricchito da tele importanti. Dal salone si accede anche alla cappella, ed alla galleria, nonché al piano nobile dotato di soffitti lignei a cassettoni. Il portale monumentale d'ingresso a Palazzo Barni, è costituito da una coppia di colonne ioniche marmoree su plinti modanati con retrostanti paraste, da cui si diparte un arco a tutto tondo. Sopra i capitelli poggiano due mensole decorate a foglie d'acanto che fanno da supporto al balcone del primo piano. Nelle paraste e nell'arco sono inseriti a tarsia dei tondi di marmo giallo e nero. Va rilevato che, a causa della loro diversa forma cristallina, della differente struttura metamorfica e della varia natura mineralogica, i marmi che compongono il portale si sono deteriorati in modo diverso l'uno dall'altro. Sono presenti il marmo rosso e rosa, con inclusioni fossili, comunemente noti come rosso e rosa di Verona, vi sono anche marmi neri e gialli, probabilmente gialli di Siena o giallo imperiale. Internamente, alcuni locali sono riccamente affrescati».
Bibliografia e Sitografia
https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LO450-00039/
Articoli di approfondimento
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