Laurino (palazzo Ducale degli Spinelli)

CENNI STORICI

«Nel 1556 il feudo di Laurino venne acquistato dai duca Carafa che ristrutturarono l’antico castellum de Lauri, documentato per la prima volta nel 932, quando Laurino era dominio longobardo. Nel 1689 il palazzo divenne la residenza dei nuovi feudatari, i duchi Spinelli. Dagli inizi del 2000 è in parte del Parco del Cilento, in parte proprietà privata. L’impianto del palazzo ricalca, probabilmente, quello dell’originario castello longobardo, i cui resti sono visibili nel lato nord-orientale. In particolare, il lato nord-est del palazzo fu costruito sulle mura della rocca, mentre quello meridionale venne ricavato trasformando gli ambienti interni. Al palazzo si accede tramite due portali a tutto sesto incorniciati da bugnato in pietra palombina, di cui il più grande è sovrastato dallo stemma dei duca Spinelli, proprietari del palazzo dalla fine del XVII secolo. Sui portali, a coronamento del prospetto principale, si trovano quattro archi a tutto sesto, impostati su lesene, sempre in pietra palombina, di cui due sono tompagnati e due alloggiano recenti finestre balconate. Dai portali si accede all’atrio, voltato a botte, e, da qui, al cortile interno, che ricalca la pianta dell’antico cortile del castello. Una larga scala aperta, in pietra, porta ad una loggia dove si affacciano i vani del primo livello, cui si accede tramite aperture incorniciate, anche qui, da stipiti, architravi, e mensole in pietra palombina. La loggia, in particolare, si compone di due sottili colonne tuscaniche in pietra e di una copertura a spioventi. I vani interni attualmente accessibili sono una grande sala da pranzo, coperta da un pregevole soffitto ligneo, dove è collocato un camino ed una cucina, che conserva l’antico forno. Una scala interna porta ai sotterranei, coperti da volte a botte, anticamente adibiti a carcere»

Bibliografia e Sitografia

(Chiara Ingrosso, Architetture del Rinascimento nel territorio di Salerno. Cilento e Vallo di Diano, Aracne editrice 2006, estratto)

Articoli di approfondimento

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XV sec.

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