Lauria (resti del castello Ruggero)

CENNI STORICI

«Quando si arriva a Lauria c'è un'immagine forte che colpisce immediatamente la rocca, dove hanno sede il Castello di Ruggiero e il Santuario della Madonna dell'Armo. È questo il più antico luogo abitato di Lauria ove sorgeva (nell'XI sec.) una laura basiliana da cui si è sviluppato il nucleo originario della città: i quartieri Cafaro e Ravita. Il Castello deve la sua fama al suo feudatario più noto, Ruggiero di Lauria, ammiraglio che militò sotto le fila dei re Pietro III ed Alfonso, definito da Roman Montaner nella sua cronica: "... il più invincibile tra gli uomini del suo secolo". Egli sconfisse più volte la flotta angioina e, nella celebre battaglia del Golfo di Napoli del 1284, riuscì persino a catturare il principi ereditario Carlo II d'Angiò. Ruggiero fu l'anma dei Vespri Siciliani, e possiamo, certamente, affermare che fu, in parte, l'uomo che determinò il destino dell'Italia Meridionale favorendo l'avvento degli Spagnoli. Per quel che riguarda più da vicino il Castello, date le poche strutture superstiti, non è facile ipotizzare la sua forma originaria. Il tipo di murazione non farebbe risalire il complesso anteriormente al Basso Medio Evo: la tipologia, infatti, non sembrerebbe rientrare in uno schema normanno. L'edificio ha una pianta ottagonale, la murazione è di tipo tradizionale, in pietra locale, un piano è completamente interrato, mentre un piano superiore è intuibile da fiori di trabeazione del solaio e da tracce di una rampa di scale. L'unico accesso era del lato orientale ed, ancora, è visibile l'entrata fondata su roccia viva. Il Castello di Lauria, sede di feudo normanno prima e di baronica già dalla fine del 1100, si distingueva per importanza e per ricchezza; in un documento del 1297, che descrive i possedimenti dei baroni di Lauria, è scritto: "Tra i ventiquattro castelli del feudo, quello di Lauria era il più cospicuo". La posizione dominante, a guardia della valle e del paese sottostante ne ha fatto, per secoli, una rocca assolutamente imprendibile. Purtroppo, nel 1806 durante la discesa delle truppe napoleoniche, in Italia, il generale francese Massena lo cannoneggiò, demolendolo in parte, allo scopo di frenare il tentativo dei laurioti di impedire l'avanzata dei francesi».

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