CENNI STORICI
Ubicazione: alla periferia dell'abitato di Landriano, oltre il Lambro, su un terrazzamento alluvionale del fiume stesso. Datazione: attorno all'anno Mille. Cenni storici: la notizia più antica sul castello risale al 1037 e riporta la sua prima distruzione. Questo e il ritrovamento in prossimità del fortilizio di reperti archeologici (di oreficeria ostrogota) datati al VI sec. fanno però supporre che la sua costruzione sia ben più antica. Le tormentate vicende del castello, ripercorrono la storia stessa del paese e del territorio, dai tempi delle invasioni barbariche all'epoca contemporanea. La sua posizione strategica sulle rive del Lambro tra Milano e Pavia lo pose per secoli al centro dei conflitti tra ostrogoti e bizantini, delle guerre del Barbarossa (che saccheggiò il paese e incendiò sia il borgo sia il castello), delle battaglie degli Sforza (nel 1449 il paese ospitò Francesco Sforza, mentre con il suo esercito assediava Milano), dei combattimenti tra spagnoli e francesi nel Cinquecento. Nel 1859, durante la Seconda Guerra di Indipendenza, l'edificio venne occupato dalle truppe austriache in ritirata dopo la sconfitta di Magenta e durante la Seconda Guerra mondiale venne utilizzato prima come base dalle truppe tedesche di occupazione (1943) e poi dai partigiani locali durante la Resistenza. Aspetti artistici: del fortilizio originario, che aveva pianta quadrangolare con cortile interno, fossato perimetrale e, probabilmente, rivellino d'ingresso, si conservano solo poche tracce nel cortile (un portico murato dall'arco acuto) e nella facciata principale (forse resti del rivellino). Con il declino degli Sforza, passo alla famiglia Landriani, che fece lavori di ampliamento, e da questa a quella dei Taverna (legata ai nuovi dominatori spagnoli). E fu il gran cancelliere Francesco Taverna - dal 1536 conte di Landriano - a promuovere la ristrutturazione dell'edificio, che da fortezza assunse così l'aspetto di signorile residenza di campagna. Curiosità: alla fine del Cinquecento, una donna accusata di stregoneria fu condannata al rogo e giustiziata nella piazza antistante il castello. Janet, questo il nome della presunta strega, non ha mai trovato pace e pare che il suo fantasma si aggiri ancora tra le mura del castello: a volte si ode un debole lamento, altre appare dietro le finestre del maniero, ma c'è anche chi sostiene che si manifesti anche all'ingresso e che, incrociando il suo sguardo, si in grado di indurre uno stato di profondo trance nel malcapitato, che si trova a rivivere gli ultimi tragici istanti della sua vita. Di proprietà privata, il castello non è visitabile».
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
IMMAGINI