Lanciano (borgo, torri montanare, porte)

CENNI STORICI

Dal sito: www.provincia.chieti.it

«Costituiscono il tratto a monte di un’imponente opera di fortificazione che racchiude i quattro quartieri che hanno dato vita all’intero nucleo urbano. Il primo insediamento delle mura difensive risale al 1059, anno della porta di S. Biagio, accesso al primo quartiere di fondazione della città. Nel 1489 gli Aragonesi recintano di mura e torri il quartiere di Civita Nova e completano il perimetro dello spazio urbano. Le torri montanare venivano a proteggere l’unica zona pianeggiante della città. Il perimetro murario realizzato a tecnica mista, in laterizio, in pietra arenaria e ciottoli, presenta in questo lato torri a diversa altezza a pianta quadrata, alternate a lunghi tratti di cortine murarie realizzate a chiaro scopo difensivo, mentre all’angolo opposto del quartiere Borgo nei pressi della distrutta porta S. Chiara la torre assume forma circolare con interessante distribuzione interna degli spazi».

Dal sito: www.regione.abruzzo.it

«Nel versante meridionale dell'antico borgo di Civitanova si conserva ancora un buon tratto delle mura di cinta sul quale spiccano le torri dette Montanare, perché difendevano la città dall'attacco dai monti. Emerge per altezza la torre di avvistamento medievale, chiusa su tre lati, affiancata dalla successiva torre aragonese (XV sec.) contornata da un apparato a sporgere con beccatelli. La struttura è realizzata in mattoni regolari ben conservati, formanti una scarpa nella parte inferiore, con larghi contrafforti rompitratta».

Dal sito: www.comune.lanciano.chieti.it

«Porta S. Biagio
Dietro la Chiesa di S. Biagio esiste ancora l'unica Porta delle antiche Mura di Lanciano, giunta fino ai nostri tempi. E un arco a sesto acuto nella consueta pietra dorata in uso a Lanciano. Una gradinata in pendenza molto dolce porta attraverso di essa alla via dei Bastioni.
Via dei Bastioni
Si è parlato molte volte delle tradizioni artigianali e commerciali di Lanciano, del fervore con cui i Cittadini dei secoli passati difendevano le loro libertà e soprattutto la libertà dei loro commerci. Ci si potrebbe chiedere che cosa resta oggi a Lanciano a testimonianza di ciò. La nostra epoca non lascia molto spazio a queste attività, il mondo artigianale è in declino ormai da tempo. Inutilmente cercheremmo a via degli Agorai il ricordo di quelli che fabbricavano gli "aghi di Lanzan", ma la tradizione è ancora viva nelle botteghe degli artisti del rame e della terracotta. I torni dei vasai di Lanciano girano nelle vecchie botteghe dove pare che il tempo si sia fermato. Lungo la via dei Bastioni esistono ancora i laboratori di questi artigiani. La creta umida sotto i nostri occhi si trasforma nelle cento forme tradizionali degli orci, dei vasi, dei tegami, e le lunghe file di vasi che si asciugano al sole ci accompagnano fino alla vecchia Porta S. Biagio.
Le Mura Aragonesi e il Borgo
"La Chiesa dei Ss. Legonziano e Domiziano aveva adiacenti mille moggia di terreno appartenenti ai Benedettini di S. Giovanni in Venere, ove erano le case dei servi o coloni che avevano ad enfiteusi degli appezzamenti di terreno". Quelle case formarono il nucleo del nuovo Quartiere detto "Borgo", quando l'aumento della popolazione ne determinò l'accrescersi. La Chiesa e il Monastero furono affidati ai Benedettini poiché i Basiliani si resero colpevoli dell'uccisione di un giovane mercante ospitato nel Convento, e furono quindi impiccati alle finestre della Torre che in seguito a ciò vennero murate. La Chiesa fu poi abbandonata dai Benedettini. Un pubblico strumento del 1229 ne ratifica l'elevazione a Parrocchia, e nel 1252 si diede inizio alla raccolta di elemosine per una nuova Chiesa costruita dai Francescani. Fortificazioni, con torri e bastioni e un profondo fossato, vennero eretti verso il 1480, sotto il dominio degli Aragonesi. Si può vedere ancora, abbastanza ben conservato, il Torrione rotondo, mentre le Mura sono quasi completamente soffocate da una congerie di edifici che sono sorti su di esse. Accanto alle Mura Aragonesi sorgeva la più antica Porta S. Angelo (1204) attraverso la quale si scendeva alla Fontana della Pietrosa, detta anche Fonte del Borgo. Il riempimento della Valle della Pietrosa ha fatto quasi scomparire la Fonte del Borgo in fondo a una specie di girone dantesco. Le linee gradevoli della lunga serie di archi, appaiono seminascoste sotto un alto edificio. In adiacenza alla Fonte sorge anche una interessante costruzione che comprende i resti dell'Ospedale di S. Angelo e di una Torre Medioevale che probabilmente apparteneva alla cinta cittadina. Nella storia di Antinori leggiamo infatti: "Anteana colla Chiesa dei Ss. Legonziano e Domiziano ma passata a denominarsi Borgo e faceva parte della Città. In questo anno al recinto delle Mura, onde era chiuso, si aggiunse la Porta detta S. Angelo. Per questa si scende alla Fontana della Pietrosa"».

 

Bibliografia e Sitografia

www.provincia.chieti.it

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XV sec.

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Discreto

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