CENNI STORICI
«Al centro di una valle, compreso tra i monti delle Mainarde a nord ovest e del Matese a sud, l’abitato di Isernia sorge sul crinale di un colle e ne segue il profilo che digrada dolcemente a valle. La particolarissima topografia della città, stretta e allungata è determinata proprio dalla conformazione di questo promontorio collinare oblungo e come recintato dai corsi dei fiumi Sordo e Carpino, che si ricongiungono all’estremità meridionale a formare il Cavaliere. Le profonde vallate segnate dai due fiumi esaltano visivamente la sagoma del costone roccioso, mentre in alto, ai margini esterni dell’abitato, due vie di collegamento riprendono, replicandolo, il tracciato dei fiumi: nascono, biforcandosi a sud dell’abitato dove invece muoiono i due affluenti del Cavaliere. La sopraelevazione naturale dell'abitato rende il rigoglioso verde circostante continuamente e completamente visibile a chi solo alzi lo sguardo all’orizzonte. Un corso centrale attraversa tutto il centro storico nel senso della lunghezza, tagliando simmetricamente in due la città e fungendo da asse centrale della struttura a pettine tipicamente romana. Immediatamente fuori dell’abitato antico ancora si scorgono, attraverso i cortili dei palazzi storici, gli orti ed i giardini di un tempo; superato il perimetro delle cinte murarie, le due vie ottocentesche, l’Orientale e la Occidentale, si snodano lungo i fianchi del colle interrompendosi nei punti un tempo più opportuni per accedere alla città in corrispondenza delle porte turrite. A valle si estendono, infine, i campi coltivati di cui si percepisce dall’abitato la tessitura regolare, frutto di quella parcellizzazione della proprietà che sembra essere rimasta immutata dal tempo in cui Roma ne fece donazione ai veterani di guerra che qui stabilirono la prima colonia latina nel 263 a.C. Un tempo, quando tutte le attività economiche prevalenti si svolgevano in limiti geografici alquanto ristretti, i campi erano direttamente accessibili dalla città. Le mura storiche, più precisamente i tracciati quasi coincidenti delle numerose cinte murarie di diverse epoche, segnano il limite tra la campagna e la città, delimitazione oggi non più visivamente imponente a causa delle continue distruzioni e delle trasformazioni che ne hanno modificato l’aspetto, spesso inglobando le mura nelle abitazioni. Delle antiche porte che conducevano ai campi ne rimangono soltanto alcune e qualche torre, anch’essa abitata, privata delle sue merlature ma ancora ben riconoscibile».
Bibliografia e Sitografia
https://www.lorenzotaccioli.it/isernia-cosa-vedere-in-un-giorno/
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
III sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
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