GUARDIALFIERA (borgo)

CENNI STORICI

La città di Guardialfiera è stata abitata (almeno) sin dall'XI secolo. In alcuni documenti viene descritta una torre romana che era visibile sul bordo occidentale del paese fino al X secolo. L'origine del nome è incerta, anche se è probabile che derivi da "Guardie di Alfiero" o da "Guardie di Adalferio", dal nome del sovrano lombardo di Larino che nel 1049 conquistò la città. Nel 1053 è probabile che il Papa Leone IX usò Guardialfiera come base per lanciare un attacco contro i Normanni che avevano occupato la vicina città di Larino nel 1050. La sede vescovile di Guardialfiera è stata fondata nel 1061 da papa Alessandro II, probabilmente in riconoscimento del ruolo della città negli eventi del 1053. Nel 1130 la città fu conquistata dal re normanno Ruggero II di Sicilia. Successivamente fu governata dalla famiglia Soliaco fino al 1350, poi dalla famiglia Marzano. Nel 1550 il paese passò alla famiglia Di Capua poi ai De Blasiis e nel 1636 ai Ferri, feudatari di Lupara. Il feudo di Guardialfiera venne venduto dai Ferri, nella seconda metà del XVII secolo, al giurista Serafino Biscardi (1643-1711). Nel 1688 la città fu ricostruita dopo un terremoto. I Biscardi tennero il feudo di Guardialfiera sino alla seconda metà del XVIII secolo, quando l'ultima discendente della famiglia, Laura, lo trasmise al figlio Alessandro Marcello Pignone del Carretto, nato dal suo matrimonio con Carlo, IV principe di Alessandria, duca di Pontelandolfo, VI marchese di Oriolo. Costantino Lemaître (1758-1828) acquistò il feudo di Guardialfiera con l'annesso titolo di marchese nel 1793 da Alessandro Marcello Pignone del Carretto. Il Lemaître, intellettuale e giacobino, animatore dei salotti di Olimpia Frangipane, allievo di Nicola Fergola e a sua volta maestro di Vincenzo Cuoco, fu l'ultimo feudatario di Guardialfiera fino all'eversione della feudalità nel 1806.

Bibliografia e Sitografia

Guardialfiera, il borgo di Francesco Jovine affacciato sul lago | Turismo in Molise

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

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EPOCA

XI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

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