GRIZZANA MORANDI (il Medioevo non medievale della Rocchetta Mattei)

CENNI STORICI

«La Rocchetta Mattei data la posa della prima pietra il 5 novembre 1850. Fu costruita dal conte Cesare Mattei sui resti di un antico insediamento fortificato facente parte dei possedimenti di Matilde di Canossa. In questo luogo, eletto dal Mattei dopo lunghe ricerche, egli si trasferì definitivamente nel 1859, dirigendone personalmente la fabbrica e “tenendo al suo comando artefici d’ogni mestiere”. Fino alla fine della sua vita Cesare Mattei proseguì i lavori, apportando continue modifiche e interventi che si svilupparono in diverse fasi e vennero definitivamente portati a termine, dopo la sua scomparsa, dal figlio adottivo Mario Venturoli. Per il Conte Mattei la “sua” Rocchetta fu il luogo nel quale fece il viaggio verso un sapere ben preciso: egli dedicò quasi tutta la vita allo studio di una scienza medica empirica, denominata Elettromeopatia, che praticava presso il castello e che lo portò a raggiungere una fama mondiale nel ventennio 1860-1880. Il progetto di restauro. Emblema inconfondibile della Valle del Reno, la Rocchetta Mattei è ancora oggi punto di riferimento fondamentale nella zona e meta amatissima. L’intervento di recupero non poteva non considerare, sin dalla sua genesi, queste caratteristiche; già dall’acquisizione del castello l’operazione si è intesa volta non al solo restauro del bene architettonico, ma ad una più ampia valorizzazione del medesimo, al fine di realizzare un polo multifunzionale a livello nazionale e internazionale, tappa irrinunciabile nell’ambito del percorso culturale, artistico ed eno-gastronomico del nostro Appennino. L’intervento, di tipo conservativo, si è sviluppato in un costante ascolto di ciò che il luogo suggerisce, nel rispetto del significato che la Rocchetta rivestì all’epoca in cui venne edificata e della sua matrice storica e antropologica, in armonia con il paesaggio in cui si colloca. Sono stati portati a perfetto restauro circa i 2/3 del complesso, occorreranno tuttavia ancora alcuni anni di lavoro per restituire al castello una piena funzionalità, salvaguardando al contempo, attraverso un’opera sensibile e attenta, la ricchezza delle suggestioni che gli ambienti e i percorsi della Rocchetta offrono al visitatore. L’accesso alla Rocchetta Mattei è consentito per il momento e fino a nuove comunicazioni ai soli addetti ai lavori. Cenni geografici. La Rocchetta Mattei si trova nell’Appennino Tosco-Emiliano, a 45 chilometri da Bologna, sulla strada statale che collega il capoluogo emiliano a Porretta, appena superato il paese di Riola, nella frazione di Savignano, Comune di Grizzana Morandi. Sita su un rialzo roccioso, quasi un gigantesco piedistallo naturale, alla confluenza dei fiumi Limentra e Reno, essa domina le vallate di entrambi e guarda il pittoresco gruppo di Montovolo e Monvigese».

«Già dall'esterno si possono notare le differenti influenze architettoniche che rendono Rocchetta Mattei uno dei posti più interessanti d'Italia. Gli interni sono ancora più folli, visto che il creatore del castello fu l'eccentrico Cesare Mattei meglio conosciuto come il padre dell'elettromeopatia. Il castello di Rocchetta Mattei si trova a Grizzana Morandi (BO) e fu costruito per volere del conte Cesare Mattei sui resti di una vecchia fortezza dove si trasferì nel 1859. Lo studioso dedicò quasi tutta la vita allo studio dell'Elettromeopatia in questo castello che modificò molte volte nel corso degli anni rendendolo un labirinto di scale a chiocciola, mosaici, loggiate e stanze decorate. La fusione di differenti stili architettonici come il gotico-medievale e quello moresco rendono il castello un luogo davvero ipnotico. Ogni camera sembra creata appositamente per scopi specifici, come ad esempio la Sala dei 90 che Mattei fece costruire appositamente per ospitare un banchetto in occasione dei suoi 90 anni, che non festeggiò mai visto che morì all'età di 87 anni. Dopo la morte del conte il castello passò al figlio adottivo Mario Venturoli Matteino che vi abitò fino al 1956, quando a causa delle difficoltà di mantenimento lo vendette a prezzi stracciati alla famiglia Stefanelli che modificò la struttura creando pozzi e finte prigioni in stile medievale. Nel 1986 il castello venne definitivamente chiuso e abbandonato al suo degrado fino al 2005, quando fu venduto alla Fondazione Carisbo che ne ha curato il restauro. Bisognerà attendere l'ufficialità ma di certo c'è che dopo anni la Rocchetta sarà restituita al pubblico, con le sue cupole arabeggianti, le guglie e le scalinate alla Esher».

Bibliografia e Sitografia

https://www.fondazionecarisbo.it/fondazionecarisbo/rocchettamattei.html - http://www.zingarate.com/italia/emilia-romagna/bologna...

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XVI sec.

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