Gramogliano (fraz. di Corno di Rosazzo, castello)

CENNI STORICI

«Il Castello di Gramogliano si trova nella località omonima del comune di Corno di Rosazzo (UD). Si ignora l'anno della sua costruzione. La prima citazione del luogo avviene in documenti nel 1290, in cui si parla di un certo Vecilio di Gramogliano in lotta col potente Magio di Buttrio. Nel 1298 si ha prova della sua esistenza perché il patriarca Raimondo della Torre, autorizzò che il maniero fosse rinforzato con una torre e tutto d'intorno si praticasse una profonda fossa. Più tardi si costruirono altre torri. All'inizio del Trecento il castello fu abbattuto dal patriarca Ottobono de Razzi e poi fu ricostruito. In seguito la proprietà dai Gramogliano passò agli Herberstein. Anche il conte di Gorizia vi ebbe ingerenza, quando nel 1323 gli fu donata una torre del castello da Walterpertoldo di Spilimbergo. Il maniero subì nuova rovina per l'ira implacabile del patriarca Nicolò I di Lussemburgo (1350-1358), il quale volle punire severamente gli uccisori del suo predecessore Beato Bertrando, distruggendolo nel 1353 e proibendo di restaurarlo. Benché Cividale riuscisse ad impedire la ricostruzione da parte dei conti di Gorizia, specie nel 1377, il veto perse il suo vigore e nel 1424 Enrico e Gianmainardo, conti di Gorizia, lo ripristinarono, costruendo tre torri verso ovest e due verso est. Lo stesso anno passò sotto il dominio di Venezia che lo infeudò ai Cuccagna di Faedis. Questi ne completarono le opere di difesa e dal 1439 i consorti Zucco e Cuccagna ne risultarono unici proprietari. Gramogliano si trovò in mezzo alle furibonde lotte del 1509 e, sebbene il Porcia lo dica rovinato dalle milizie del duca di Brunswich, nel 1615- 1616 resistette a un'invasione degli Usocchi, famosi pirati dell’Alto Adriatico. Nell'Ottocento gli Zucco si trasferirono a Crauglio e Gramogliano andò progressivamente in rovina, perdendo le torri tranne una, le mura e deperendo al suo interno. Nel 1883-84 il castello fu acquistato da Domenico Visintini per adibirlo ad usi agricoli. Nel 1915 alla proprietà successe il figlio Umberto e nel 1973 il nipote Andrea. Da azienda agricola, specie per la volontà di Andrea Visintini, si trasformò prevalentemente in azienda vitivinicola per la produzione di vini rinomati. Oggi a testimonianza di tanta gloria passata, rimane una torre circolare, la centrale verso ovest, alta dodici metri».

Bibliografia e Sitografia

http://www.viaggioinfriuliveneziagiulia.it/wcms/index.php?id=9660,0,0,1,0,0

Articoli di approfondimento

PROVINCIA

EPOCA

XIV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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