Gorizia (palazzo Lantieri)

CENNI STORICI

«Edificato attorno al 1350 presso la porta orientale della città, il palazzo costituiva la foresteria dei conti di Gorizia, nella quale soggiornavano gli ospiti che partecipavano alle battute di caccia ed ai tornei cavallereschi. Il castelletto era fornito da un corpo di guardia situato in prossimità della torre, provvista di ponte levatoio, detta del ‘sobborgo delle strade Regie’ e più tardi Porta di Schönhaus, citata per la prima volta nel 1387, che costituiva la porta d’ingresso della città verso sud-est, verso il Carso. Le mura di difesa, ancora visibili nel parco di Palazzo Lantieri, erano rafforzate da un fosso non molto largo nel quale era stato immesso il torrente Vertoibizza. Le mura racchiudevano così piazza Sant’Antonio, cioè la piazza del mercato, chiamata anche piazza Schönhaus, nella quale, secondo la leggenda, Sant’Antonio avrebbe ricevuto in dono nel 1225 un terreno da parte del conte di Gorizia Alberto I. Accanto alla vecchia chiesetta egli avrebbe poi edificato un modesto convento, divenendone il primo guardiano, costruendo anche una cappella dedicata a Santa Caterina. Proprio nel convento, il 21 ottobre 1505, venne stipulato il contratto di compravendita fra i Lantieri ed Antonio Pozzo, il medico di corte che nel 1499 aveva ricevuto in dono il feudo di Schönhaus dall’ultimo conte di Gorizia, Leonardo. Nel 1513, i Lantieri ricevettero dall’imperatore Massimiliano I l’investitura del feudo di Schönhaus, iniziando la costruzione dell’ala cinquecentesca del palazzo. Ultimati i lavori nel 1524, il palazzo assunse un aspetto “venezieggiante”, di matrice tardo-rinascimentale, spiegabile con i quattordici mesi di dominazione veneta a cavallo fra 1508 e 1509. Il palazzo fu arricchito internamente da preziosi cicli di affreschi tra i quali quello attribuito a Marcello Fogolino, scoperto nel 1910 in seguito a dei lavori di restauro che interessarono una sala al pianterreno dell’ala antica. Il ciclo, raffigurante scene a soggetto storico ed idillico, fu eseguito attorno al 1550 durante il soggiorno dell’artista ad Aquileia. Una di queste scene rappresenta molto probabilmente l’assedio di Vienna del 1529, come indicano i vessilli di CarloV e le schiere di Turchi all’attacco comandati dal Sultano Solimano in sella ad un cavallo bianco. È presente, inoltre, una scena che potrebbe rappresentare la visita che Dante Alighieri fece ai Lantieri nel castello di Paratico presso Brescia. Tracce di affreschi sono presenti anche ai piani superiori del palazzo, risalenti anche ad epoche posteriori. Particolarmente curiosa è la serie di ‘grottesche’ databili alla metà del XVIII secolo e realizzate sulle volte di un porticato dell’ala inferiore. Nella seconda metà del XVI secolo si iniziò la costruzione dell’ala grande del palazzo, completata circa nel 1600, e del cortile inferiore con l’ingresso da piazza Sant’Antonio. Risale al 1600 anche una graziosa loggetta con affreschi. Alla fine del Settecento risale, invece, il corpo tra l’edificio con loggetta e l’edificio cinquecentesco. Il palazzo accolse ospiti illustri nel corso del XVIII e XIX secolo, tra i quali Carlo Goldoni, Rosalba Carriera, Papa Pio VI, il Metastasio, Giacomo Casanova e gli eredi al trono di Francia. Inoltre alcuni pittori di grande fama, eseguirono dei quadri per conto dei Lantieri: il Pavona, il Piazzetta ed il Paroli. Gravemente danneggiato durante la Prima Guerra Mondiale, il palazzo fu restaurato nel secondo dopoguerra dai proprietari Levetow-Lantieri e, negli anni Settanta, fu aperta una galleria d’arte nel porticato con le ‘grottesche’».

Bibliografia e Sitografia

http://www3.comune.gorizia.it/turismo/it/palazzo-lantieri-0

Articoli di approfondimento

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XIV sec.

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Restaurato

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