Giugliano in Campania (palazzo baronale Pinelli, oggi palazzo Palumbo)

CENNI STORICI

Nel 1545 Cosimo Pinelli nuovo duca di Acerenza in qualità di signore del feudo di Giugliano, edificò a Giugliano un maestoso palazzo-fortezza con torri per la difesa su progetto attribuito a Giovan Francesco De Palma, detto il Mormando; l’architetto nacque a Napoli agli inizi del XVI secolo, e fu allievo dell’altro Mormando cioè di Giovanni Francesco Donandio, da cui assunse l’appellativo, in quanto suo allievo e suo genero avendone sposato la figlia Diana Donadio. Lo stile del Di Palma è una semplificazione dei modelli del suo maestro basati sullo stile del “Rinascimento Napoletano” inaugurato quasi un secolo prima da Alfonso V d’Aragona che amplificò la rete di scambi culturali nel Mediterraneo, coinvolgendo i territori partenopei nel giro degli scambi con gli altri territori della corona aragonese e chiamando in città artisti catalani e spagnoli, tra cui spiccò la presenza di diversi caposcuola come Pisanello e Colantonio; negli anni successivi l’alleanza con i Medici di Firenze porto molti artisti toscani a Napoli con crescenti scambi culturali ed artistici. ... L’edificio di pianta regolare a tre ali è articolato intorno ad un ampio cortile centrale presenta la facciata principale sulla Piazza del mercato e quindi sull’antica via Antiqua attuale corso Campano; come per altri palazzi dell’epoca viene confermata l’ubicazione del cortile al centro dell’edificio, questa prassi deriva dai modelli planimetrici del passato, e divenne il principale elemento caratterizzante la nuova disposizione ispirata ai modelli classici che prevedevano un complesso edilizio chiuso attorno ad un cortile, con piccole aperture al piano terreno e finestre regolari, di dimensioni più ampie, nei registri superiori. Il palazzo originario, però ha subito, nel corso dei secoli numerose trasformazioni che ne hanno alterato il disegno originario del Mormando.

La facciata dal disegno pulito elegante ma allo stesso tempo maestosa; è tripartita secondo lo schema classico (base, fusto, corona) il primo livello (piano terra) dell’edificio è rivestito con bugnato a fasce orizzontali di colore grigio; danno ritmo alla facciata i quattro “pilastri”-colonna di ordine dorico costituiti da elementi in piperno che reggono un aggetto-mensola in blocchi in piperno che corre lungo la facciata in prossimità del primo solaio ; al centro delle quattro colonne si trova il portone d’ingresso ricavato all’interno della bugnatura costituita da fasce lineari orizzontali; il secondo e terzo livello presentano paramenti lisci finiti ad intonaco di colore rosso scuro , con struttura a rilievo sporgente costituita da telaio murario emergente di colore grigio; sovrapposto alla stessa risalta al centro della composizione, in prossimità del terzo livello un “frontone“ decorativo triangolare che occupa tre moduli e “poggia“ su quattro lesene con capitello ionico; che al piano terra diventano i “pilastri” prima descritti; mentre al terzo piano lo spazio delle lesene è occupato dal frontone decorativo. Alla storia del palazzo è legata anche la figura del celebre Giovan Battista Basile, che nel 1631 fu chiamato dal nuovo feudatario Galeazzo Francesco Pinelli a ricoprire la carica di governatore di Giugliano; Giovan Battista Basile fu uno degli intellettuali dell’Accademia degli Oziosi fondata nel 1611 da Giambattista Manso; nelle sale del piano nobile, il Basile scrisse il Lo Cunto de li Cunti – trattenimento de li piccirilli, una raccolta di racconti dai cui gli autori Perrault e i fratelli Grimm trassero l’ispirazione per le famosissime fiabe “Cenerentola”, “Il gatto con gli stivali”, “La bella addormentata nel bosco”. ... Dal 1833 il palazzo è passato alla illustre famiglia Palumbo di Giugliano da cui ha anche preso il nome. Oggi gli splendidi giardini purtroppo non esistono piu’ ad eccezione di qualche lembo superstite essendo stati completamente cementificati negli anni 60 , prima dell’entrata in vigore della Legge Urbanistica del 1967, con la realizzazione di anonime ed abnormi palazzine ; al centro del giardino di delizie negli anni del fascismo fu realizzata la attuale via Roma; negli anni 80 purtroppo la torre fortezza sulla sinistra del cortile fu demolita per ricavarne appartamenti; oggi, in generale il palazzo si conserva in discrete condizioni un’ala del palazzo fu restaurata negli anni 90 su commessa di alcuni membri della famiglia Palumbo con direzione dell’Ing. Pasquale Basile.

Bibliografia e Sitografia

http://www.teleclubitalia.it/la-storia-del-palazzo-baronale-di-giugliano/1219165

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XV sec.

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