CENNI STORICI
Tra le prime notizie scritte che parlano di Gimigliano come Castello organizzato, possiamo citare l’Atto ufficiale riportato nel Registro di Farfa ma questo non esclude che la villa esistesse già prima. Il documento insinua che Gimigliano nel 1039 era così rilevante se Longino di Azone, con il consenso di Attone abate di S. Angelo, può donarlo al Monastero di Farfa. Questa sovranità farfense durerà fino a verso il 1150 quando, sotto l’impero di Corrado II, verrà restituito al vescovo di Ascoli Presbiterio. Lo storico Colucci Giuseppe, nelle Antichità Picene così descrive la situazione di Gimigliano nel 1700: “Castello che rimane sulle vette di un colle di vivo tufo discosto d’Ascoli meno di tre miglia; e l’aggregato delle case disposto in lungo. Dicono che è appartenuto alla nobile famiglia Migliani di Ascoli. ... Il Castello era ben fortificato dalla natura più che dall’arte; dall’altezza delle rupi che lo guardano da tramontana e da mezzogiorno. Poche mura, da ponente e da levante lo rendevano sicurissimo ma ora non se ne vedono che i soli avanzi dalla parte occidentale con i segni della porta e dalla parte orientale resta l’arco coi suoi cardini. Ha il Castello la propria parrocchia comune per altro con quella di Poggio Ansù dedicata ai SS. Martiri Quirico e Giulitta”. ...» - «Il castello di Gimigliano, come ricordano storici locali come il Colucci, data la costruzione sulla sommità di un ripido colle cinto da alte rupi, non ha mai avuto bisogno di grandi opere difensive, eccetto nelle estremità, dove sorgevano le porte di cui questa [la Porta Castellana] è l'unica del quale rimane più di una traccia. Collocata alla fine di una ripida salita che si insinua tra le terrazze rocciose del borgo, si scorgono solo l'arco in travertino e pochi tratti di muratura in arenaria locale, unici reperti rimasti dai quali si affacciano due feritoie di cui una chiusa dai settecenteschi ampliamenti dell'adiacente chiesa di San Quirico e Giuditta. Si ha notizia che qui prima vi sorgesse un tratto di muraglia per la difesa della sottostante via. Probabilmente anche nel lato opposto esistevano altre opere difensive, ma adesso vi verdeggiano orti.
Bibliografia e Sitografia
https://www.habitualtourist.com/ricerca/porta_castellana(venarotta)
Articoli di approfondimento
CITTÀ
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EPOCA
XIII sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
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