CENNI STORICI
«La storia del palazzo ha inizio nel 1564 quando Giuliano Cesarini (1491-1565), acquisì il borgo medievale di Genzano. Sui resti, dell’ormai decaduto, recinto fortificato fatto erigere dai monaci cistercensi fra XII e XIII secolo, Giuliano vi farà costruire la sua residenza. Il palazzo si trovava alla destra dell’attuale portale che in origine costituiva l’ingresso principale al borgo; i resti del primitivo corpo di fabbrica sono ancora ravvisabili internamente nel notevole spessore delle murature su questo lato. Nel 1641 circa, la struttura verrà ampliata per opera di Giuliano III Cesarini († 1665), autore tra l’altro di importanti interventi urbanistici a Genzano come le “olmate”, i viali alberati improntati tra il 1637 ed il 1643 con la costruzione della chiesa dei Cappuccini. Giuliano III rileverà alcune case presenti sulla sinistra del portale (verso il lago di Nemi) che verranno inseguito demolite. Il nuovo palazzo, che si svilupperà dunque oltre il portale, si costituiva di un solo piano nobile, un mezzanino e dal tetto, come testimoniato da un’incisione di Gregorio Tomasini del 1664. Tra il 1714 ed il 1730 l’architetto Ludovico Gregorini (1661-1723) realizzerà la facciata attuale, aggiungendo un nuovo corpo di fabbrica verso il lago conferendo così all’edificio un aspetto simmetrico; durante tale intervento il palazzo verrà dotato anche di un ulteriore piano. Dopo la morte del Gregorini i lavori sulla facciata verranno portati a termine dal figlio Domenico (1692-1777). Autore invece del portale e della finestra del piano nobile, fu Domenico Michele Magni (circa 1668-post 1739) che vi sottointese tra il 1714-1715. Gli ultimi interventi di sistemazione del palazzo si datano all’Ottocento.
Tra il 1846 ed il 1857 l’architetto Augusto Lanciani (1810-?) provvederà, per conto del duca Lorenzo Sforza Cesarini (1807-1866), non solo ad eseguire interventi di restauro dell’edificio esistente, ma anche al rifacimento degli interni (lo scalone d’onore ad esempio) e relativa decorazione, ma inoltre ad aggiungere un corpo di fabbrica nella parte posteriore e progettare le nuove facciate verso Genzano vecchio e il lago. Unico esempio nel suo genere nel territorio dei Castelli Romani, nacque come parco romantico all’inglese per volere del duca Lorenzo Sforza Cesarini e della consorte, la duchessa Caroline Shirley (†1897). Nel 1838 il duca comprò alcuni terreni sul lato rivolto verso il lago, e nel 1844 il casino di Giovan Battista Bassi, divenuto poi nel 1916 proprietà delle suore Agostiniane. A sovraintendere ai lavori di sistemazione del parco a partire dalla metà degli anni quaranta dell’Ottocento fu l’architetto Augusto Lanciani, il quale negli stessi anni si trovava impegnato nella ristrutturazione del palazzo per volere dello stesso Lorenzo. La sua estensione è di 96.000 Mq, quasi 10 Ha; al suo interno vi sono 2,5 Km di sentieri, che raggiungono le sponde del lago. Il dislivello tra il paese e il lago è di 150 m».
Bibliografia e Sitografia
https://castelliere.blogspot.com/2015/07/il-castello-di-domenica-5-luglio.html
Articoli di approfondimento
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