Genzano di Roma (Monte Due Torri)

CENNI STORICI

«Il toponimo di Monte due Torri trae origine dall’esistenza di due torri di ascendenza medioevale poste sulla sommità del colle ed i cui resti erano ancora visibili prima dell’ultima guerra. Monte due Torri è un sito archeologico che si eleva a fino a 415 metri sul livello del mare. I resti si trovano sulla cima del Monte due Torri, cui si accede da proprietà privata attraverso sentieri sterrati. Questo piccolo rilievo, prodotto dall’attività eruttiva del vulcano laziale, domina un vasto paesaggio, affacciandosi a nord-ovest verso Ariccia e più oltre verso Roma, a sud-ovest verso il mare, a sud e ad est verso Lanuvio e l’area della villa degli Antonini. Per la sua natura di rilievo isolato nella campagna, la vista che si gode dalla cima di Monte due Torri è ragguardevole Nel 389 a.C., a causa delle ripercussioni interne dovute alla invasione gallica, Roma si trovò in contrasto con le popolazioni confinanti. La città si affidò per la difesa a Camillo che, diviso l’esercito in tre parti e preso il comando di una di esse, si mosse contro i Volsci sconfiggendoli in una località, non lontana da Lanuvium, chiamata ad Maecium. Il Nibby (1848-49) e il Tomassetti (1910) identificarono il Mons Maecium proprio con Monte due Torri.  Non si conosce la storia di questo sito in epoca romana, sappiamo solo che all’inizio della fase medioevale era già abitato e fortificato. Il 18 luglio del 1410 l’antipapa Giovanni XXIII donò il fondo ai Colonna, i quali lo mantennero, con una interruzione tra il 1433 ed il 1446, fino al 1563.  Il 26 settembre di quell’anno Marcantonio Colonna, il futuro condottiero delle truppe pontificie nella battaglia di Lepanto del 1571, vendette Monte due Torri a Fabrizio Massimi, per liberarsi dei debiti contratti per costituire la dote della sorella; il Massimi a sua volta il 2 ottobre del 1564 lo rivendette a Giuliano Cesarini, signore di Genzano.

I Cesarini mantennero la proprietà del fondo per più di un secolo; Filippo Cesarini, il 29 aprile del 1677 ne concesse l’enfiteusi perpetua ai frati Carmelitani di S. Martino ai Monti di Roma, i quali ne mantennero la proprietà fino agli inizi del ‘900  La sua facile difendibilità e l’ottimo clima condizionato dalla fascia marittima hanno reso nel passato Monte due Torri un luogo strategico per gli insediamenti umani, nonché un riferimento visivo e topografico importante. Quest’ultimo aspetto ha rappresentato, purtroppo, anche la sua sorte, con la definitiva cancellazione delle superstiti strutture in altezza: durante l’ultima guerra, infatti, le truppe tedesche, per ostacolare l’offensiva bellica degli alleati, distrussero i resti delle torri medievali ancora in piedi. Agli inizi del secolo era ancora visibile la piattaforma su cui anticamente sorgeva il castello. Questa era di forma più o meno circolare, fiancheggiata per tre lati da una specie di corridoio, di cui restavano le pareti in, qualche traccia del pavimento e, sulla soglia dell’ingresso verso sud, due grandi blocchi di peperino squadrati. Altri avanzi del pavimento si trovavano davanti alla soglia e fuori della costruzione. Davanti alla costruzione, all’angolo sud–ovest, si ergeva una delle due torri. Essa era a base quadrata, alta circa 20 metri, senza copertura, in piccoli parallelepipedi di peperino (databili al sec. XIII ), con nove ripiani di fori per le travature e con tre finestrine».

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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