Frontino (borgo, castello di Frontino)

CENNI STORICI

«Ecco la piccola, grande Frontino (315 m s.l.m.) tranquillamente aggrappata al suo rilievo che i seri geologi definiscono “marnoso-arenaceo”. Superato un minuscolo cimitero alle porte del paese, una torre poligonale (originariamente pentagonale) molto simile a quella presente nella frazione di Cerignano di Macerata Feltria, accoglie il visitatore curioso. La torre è databile alla seconda metà del XV secolo ed alcuni sostengono che la paternità del manufatto sia del senese Francesco di Giorgio Martini, che per il duca di Urbino restaurò un importante numero di fortificazioni, ma la costruzione presenterebbe anche delle analogie con altre, sicuramente malatestiane. Ora si sale, controllati dalle mura ellittiche e si gira attorno al paese sino a trovare un varco d’accesso al corso cittadino. Le case sono ancora in pietra con inserti in laterizio che impreziosiscono le strutture, molte delle quali con le murature contraffortate originali di epoca medievale. Malgrado dei restauri piuttosto liberi e invasivi, si riescono a cogliere le strutture essenziali del castello come le mura (in parte ricostruite) e la torre civica, situata proprio al centro del tessuto urbano. Sul fondo del paese il palazzo dei Vandini, di periodo umanistico, famiglia che ebbe modo di legare inscindibilmente il suo nome a questo castello e agli stessi Montefeltro , per la sua fedeltà al ducato. Ma quale è il senso di Frontino? Un senso percepibile affacciandosi, con pazienza, dalle sue mura. Il paese odierno, come la maggior parte dei centri della provincia di Pesaro e Urbino, trova la sua origine nei secoli di mezzo. Il nome completo di questo castello è “Frontino di Massa” e già da solo spiega il perché dell’intero agglomerato. Ad essere puntigliosi il castello non farebbe parte del Montefeltro storico. Il territorio di Frontino, infatti faceva parte, originariamente, della storica “Massa Trabaria” o Massa Beati Petri. Ecco allora il senso di questo castello perso nella valle del torrente Mutino, sorto a poca distanza dal centro di Carpegna, ma che, con questo, non ha niente da spartire. Il confine tra papato e impero, in questa epoca di conflitti, correva proprio lungo il torrente Mutino.

S’immagini allora questo lembo di provincia tra XII e XIII secolo. I Carpegna e i Montefeltro vantavano possedimenti che, praticamente, quasi circondavano la piccola Frontino. Il torrente costituiva un confine talmente labile da essere attraversato, da ambo le parti, in continuazione. Le scaramucce tra le due fazioni erano all’ordine del giorno; queste, di tanto in tanto, potevano trasformarsi in vere e proprie lotte che giungevano sino all’orecchio dei pontefici, creando legittima apprensione alla Santa Sede. Il castello comunque resse bene agli urti derivanti dalla sua posizione di confine ed assolse al suo originale dovere sino al XIV secolo. Poi, un po’ a causa della prolungata assenza dei papi da Roma, nel periodo Avignonese, un po’ per il sempre maggiore potere acquisito dai conti di Urbino, i Montefeltro, per Frontino iniziarono i guai. Il castello fu devastato dai ghibellini il 4 giugno del 1332. Il delegato papale nella Marca, cardinale Egidio Albornoz, riuscirà comunque a recuperare i territori di San Pietro, ma li terrà per poco. Nell’anno 1378 infatti, un ormai prostrato papa Urbano IV, incapace di arginare o eliminare definitivamente la piaga delle famiglie nobili feretrane, scelse la via del compromesso e concesse al conte Antoniodi Montefeltro il definitivo dominio sul castello di Frontino (oltre che su altri centri del Montefeltro). Ora si può affermare che il castello diviene parte integrante del Montefeltro. Frontino si troverà a suo agio nelle mani della famiglia Montefeltro che, sino a qualche anno prima, aveva così intensamente avversato. Questo castello infatti si dimostrerà fedele al casato feltrio in più occasioni. Oggi Frontino è un paese defilato e tenacemente aggrappato al suo sasso che purtroppo, in alcuni punti, minaccia rovina».

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

CITTÀ

REGIONE

EPOCA

XV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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