FRAGNETO L’ABATE (torre dell’Orologio, palazzo De Martini)

CENNI STORICI

«Questo centro urbano dalla particolarissima forma, a metà tra il villaggio strada e l'accentramento spontaneo del tipo a rundlinge, nasce probabilmente, pochi anni prima dell'avvento dei normanni nel Sud. Il primo documento che ne attesta la prossima fondazione risale, infatti, al 1010. È una concessione di alti personaggi longobardi che consentiva ad alcuni abitanti di Fragneto Manforte (oblati e uomini liberi) di costruire il castrum di Fragneti Totonis. Ci si trova, dunque, di fronte a un insediamento fortificato derivato dal frazionamento del territorio di pertinenza di un preesistente castello e promosso sia per scopi di popolamento di zone non adeguatamente sfruttate, sia per ragioni di rafforzamento della stanzialità in un momento di notevole incertezza politica e militare. Forse è proprio il processo di gemmazione ad aver fatto attribuire per lungo tempo al paese, nel gergo corrente, la denominazione di Fragnitiello. Ma la testimonianza più certa dell'esistenza dell'abitato la si trova in una cartula oblationis del 1100 contenuta nel Chronicon Sanctae Sophiae con la quale il conte Erbertus dona all'abbazia beneventana il castello chiamato Farnitum Totonis. Da quel momento in poi, in ricordo dell'appartenenza soriana, la seconda parte del poleonimo sarà cambiata in l'Abate. Si trattava di una piccola struttura urbana dal perimetro ellittico con le abitazioni addossate al circuito murario, brevi traverse ad orientamento radiale ed una piazza centrale approssimativamente rotonda. Il nucleo centrale aumentò in modo contenuto forse durante il periodo angioino, mediante un tessuto edilizio disposto concentricamente intorno alla prima cinta difensiva.

La dimensione limitata dell'aggregato medievale è testimoniata dalla Platea Antiqua del monastero possidente che, tra XIII e XV secolo, registra, all'interno del feudo, la presenza di 237 affittuari che abitavano venticinque case. Si deve escludere in questo contesto la presenza di un vero e proprio fortilizio. Intorno a tale impianto, in epoca moderna e, in particolare, tra XVIII e XIX secolo, quando Fragneto l'Abate divenne terra regia o forse dopo il terremoto del 1688, si sviluppò un quartiere molto allungato, quasi interamente formato da case a schiera costruite mediante lottizzazioni di progressione, ai bordi dei due assi stradali che, in perfetta simmetria, si dirigevano verso le opposte porte del castrum. Uno di questi due assi, straordinariamente rettilineo, determina una prospettiva di notevole qualità architettonica che si conclude nello scenografico pontile di palazzo de Martini. Fino al XVII secolo esisteva il Palazzo degli Abati il quale aveva nelle sue pertinenze le carceri, i magazzini, le cantine, cisterne, stalle e diverse stanze. C'era anche la taverna badiale con stalle e ambienti ritenuti abbastanza accoglienti, nonché il mulino con la palata di cui si accenna nel documento dell'XI secolo e che è ancora rappresentato in un disegno acquerellato del settecento. Le cortine di abitazioni della parte urbana moderna sono composte da tipologie abbastanza evolute la cui dimensione media è superiore a quella che si trova nei quartieri coevi dei paesi contermini e dimostra la buona condizione economica della popolazione. Alcune case, dotate di logge simili nella collocazione e nell'impostazione, sembrano già far intravedere una progettazione unitaria e standardizzata. Il paese è dotato di tre chiese tra cui la sede parrocchiale. Solo una di queste è situata nel borgo medievale. Il territorio di Fragneto include il feudo di Botticella centro abitato scomparso intorno al XIV secolo».

Bibliografia e Sitografia

http://www.agrituristbenevento.it/site/comuniPage.asp?id=36

Articoli di approfondimento

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XV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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