CENNI STORICI
Il territorio di Fossignano, che è stato dominato da Ardea e dai suoi popoli fino al medioevo, è ricco di storia e di testimonianze.
Nell’età del ferro il territorio era caratterizzato da piccoli villaggi di capanne che dominavano i diversi rilievi tufacei presenti nell’area.
Testimonianze della presenza umana nell’età del Bronzofurono rinvenute in località Rimessone: in modalità del tutto fortuita furono scoperti alcuni oggetti, evidentemente parte di un ripostiglio sconvolto, databile al Bronzo finale 2 (circa all’XI-inizi del X sec. a.c). In tutto 26 elementi, di cui 22 in bronzo, tra cui utensili, armi ed ornamenti; tra di essi anche manufatti incompleti o danneggiati e del bronzo grezzo da fondere.
Il territorio di fossignano fu dominato anche dai Rutuli, un grande popolo preromano di stirpe latina, che si era insediato tra il mare Tirreno e le pendici dei Colli Albani, e di cui Ardea ne era il centro urbano principale; le tracce più importanti del passaggio delle popolazioni rutule sul territorio di Fossignano sono senz’altro le tre tombe a camera di Valle Carniera, risalenti al IV- III secolo a.c., che attestano la presenza di popolazioni antiche di influenza etrusca, come dimostra proprio la tipologia di sepoltura scavata nel tufo. La necropoli di Valle Carniera fu scoperta e studiata nel 1932 dall’archeologo svedese Axel Boethius e l’ingresso rimase accessibile sino alla fine degli anni ‘80. Dalla relazione redatta da Enrico Corradi è possibile ricostruire la struttura delle tre sepolture. La prima, con un ingresso a volta intagliato nel tufo e privo di decorazioni, attraversando un corridoio lungo e stretto, conduceva ad una piccola camera quadrata con tre letti. La seconda, denominata anche “Tomba dipinta”, conservava elementi importanti per la datazione e la classificazione, quali i resti di due colonne in tufo poste all’esterno, con ogni probabilità in origine colorate di rosso. Esse costituivano la via d’ingresso alla camera centrale, dove si trovavano due letti. Altre due camere mortuarie con due letti ciascuna sorgevano lateralmente alla principale, mentre una quarta camera, posteriore rispetto alla prima era situato il vano per le offerte. La sua peculiarità rispetto alle altre due tombe, risiedeva nelle decorazioni, visibili sulle facciate interne delle camere funebri, con uso di stucchi bianchi e rossi sulle porte ed un motivo di onde marine stilizzato sulle pareti della camera centrale, parzialmente conservati fino agli anni ‘80. L’ultima, infine, con un pilastro centrale ed il soffitto a travi scolpite, conteneva sarcofagi scavati in tufo litoide di color giallo, dalla forma piuttosto semplice, ad ospitare defunti con ogni probabilità appartenenti alla classe borghese.
In epoca medievale nella zona di Fossignanosorgeva il castello dei Frangipane (900 d.C.) che dominò la zona prima del dominio dei Colonna e di quello dei Caffarelli (nel 1400). Il castello di Fossignano fornì più volte una difesa allo Stato della Chiesa. In località Castellaccio in Fossignano, si trovano ancora oggi i resti di tale castello, mentre in Campo del Fico vi è il palazzo dei Colonna del 1461e in località Casalazzara i resti di una torre medievale adibita a lazzaretto.
Dal 1964 al 1991 lo scultore italiano Giacomo Manzù visse in località Campo del Fico , zona poi rinominata Colle Manzù.
Bibliografia e Sitografia
https://latinatu.it/fossignano-e-la-storia-allombra-del-castello-dei-frangipane-levento-ad-aprilia/
https://www.cdqfossignanoaprilia.it/?page_id=211
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