FIUMARA DI MURO (resti del castello)

CENNI STORICI
«Borgo fortificato, in epoca medievale, per un certo periodo fu occupata dai mori. Divenuta in seguito capoluogo di baronia, fu concessa da Carlo I al nobile casato dei Ruffo, da cui passò ai Sanseverino di Terranova Sappo Minulio. Nella prima metà del XV secolo, entrò a far parte dei possedimenti dei Carafa, ai quali, sul finire del Cinquecento, subentrarono nuovamente i Ruffo. Compresa nel cantone di Reggio di Calabria, ai tempi della Repubblica Partenopea, con le riforme attuate dai francesi, all’inizio dell’Ottocento, fu inclusa dapprima tra le università del cosiddetto governo di Villa San Giovanni e poi tra i comuni del circondario facente capo a questa cittadina. I Borboni le aggregarono la località Salice, divenuta indipendente verso la metà del XIX secolo. ... Il territorio, classificato collinare, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate. L’abitato, che, con i resti del castello medievale, ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, è interessato da una forte crescita edilizia; situato su un costone, ha un andamento plano-altimetrico vario. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una torre rossa, merlata alla ghibellina e munita di due cornicioni, a guisa di marcapiani, sostenuti da beccatelli».
Bibliografia e Sitografia
http://calabrianostra.altervista.org/fiumara.html
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CITTÀ

REGIONE

EPOCA

XV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Rudere

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