Fiumalbo (rocca)

CENNI STORICI
Fu una rocca fortificata nel tempo gramo dell’ Italia, ora è un giardino verdeggiante", recita una lapide posizionata nel giardino. Tito Livio la menziona in una cronaca del 487, la notizia è certa, meno l’identificazione geografica. Certa è invece la bolla col la quale nel 1038 Bonifacio VIII la cedette in dono al Vescovo di Modena-Nonantola. Attorno alla Rocca di Fiumalbo, strategicamente importante perché in zona confinaria, punto strategico per il controllo della vallata e passaggio obbligato tra Emilia e Toscana, si svolsero cruente battaglie per il controllo del territorio e per l’utilizzazione dei pascoli delle e zone d’ alpeggio e dei boschi sulle cime della Val di Luce, del Balzo delle Rose, del Giovo. In epoca più recente Fiumalbo fu alleato ma mai sottoposto agli Estensi condizione che indusse il Duca di Modena Francesco III a demolire la fortificazione nel timore che potesse passare in mano al nemico. Il terreno che poteva avere la consistenza di un dirupo brullo e riarso fu acquistata assieme ad altra proprietà dal podestà del paese Giov. Battista Coppi che con opera da certosino acquistò anche il Mulino del Danti posto alla sua base, una miriade di orticelli circostanti fino a compattare lo spazio attuale. Iniziò l’opera ciclopica della costruzione delle gradonate che la circondano, della scalinata d’ accesso, il recupero dei fabbricati. Documenti d’epoca rappresentano la torre secondaria in corso di ristrutturazione mentre la torre principale figura smantellata e diruta. La torre secondaria porta la data del 1859, nel 1878 le vestigia della torre principale sono scomparse, il loro posto è occupato dall’ attuale casa d’ abitazione. La pianta della casa è inconsueta per l’epoca e studiata con idee innovative, tre vani ogni piano completamente disimpegnati, generosa finestratura sui lati Est, Sud, Ovest parete cieca a Nord. Il fabbricato conserva ancora tutte le caratteristiche della costruzione, originaria, muri di pietra di forte spessore, solai di legno di castagno, mobili della tradizione artigianale dell’epoca. Nella torre minore, posta in posizione leggermente più elevata sono ricavati quattro vani è notevole l'ubicazione che permette di spaziare su tutta la vallata. Sempre nelle foto del 1860 si vedono apparire nel giardino le prime piante che ora hanno dimensioni imponenti.
Bibliografia e Sitografia
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Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

IV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI

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IMMAGINI

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