CENNI STORICI
La sua abitazione, ultimata soltanto dopo il 1502, sorse sulla via della Ghiara (oggi via XX Settembre), una delle strade più importanti della città, a poca distanza dall’antico corso del Po di Ferrara. Pensata inizialmente da Biagio come una semplice “casetta” per sé e la sua famiglia, al termine dei lavori, grazie al suo ingegno, divenne una prestigiosa dimora. L’architetto coinvolse nell’impresa due tra i più valenti artisti attivi presso gli Estensi, Fino e Bernardino Marsili, i quali decorarono e affrescarono l’edificio sia esternamente che internamente. Al “tagliapietra” Gabriele Frisoni, straordinario collaboratore di Rossetti, vengono attribuiti invece i cotti decorativi del portale d’ingresso, dove sono raffigurati cavalli marini raffrontati, conchiglie, testine di putti ed altri elementi che ritornano anche negli archetti delle finestre. La casa, quindi, divenne un vero e proprio palazzo signorile, con muri esterni merlati e dipinti “a paesi”, un bel giardino caratterizzato da alberi da frutto e siepi, un cortile e una loggia.
Lo storico fabbricato rimase di proprietà della famiglia Rossetti fino alla metà del Seicento, mentre dal secolo successivo iniziò la lenta decadenza dell’intero complesso, destinato in seguito a vari usi dai proprietari.Nel 1910-11 l’edificio venne restaurato a cura dell’associazione Ferrariae Decus, che decise di conservare gran parte della facciata; nell’occasione, tuttavia, la cornice di coronamento realizzata nel Settecento, fu sostituita da un cornicione di modello rinascimentale, tipico in Ferrara tra la fine del XV e i primi del XVI secolo.
La casa fu acquistata dal Comune nel 1974, quindi di nuovo restaurata, mentre dal 1998 e fino a qualche anno fa ha ospitato il Musarc (Museo dell’Architettura). Oggi è la sede prestigiosa di uffici comunali, in particolare il Centro IDEA - Centro di Educazione alla Sostenibilità
Gli studiosi assegnano alla dimora quattrocentesca un ruolo importante nell’ambito dello sviluppo dell’architettura a Ferrara; basti pensare al disegno architettonico del prospetto principale, tutto in mattoni, caratterizzato tra l’altro dalle “finestre binate” sormontate da archivolti in cotto, elementi che verranno ripresi nell’architettura ferrarese anche negli anni e nei secoli successivi. La facciata rinascimentale assume, inoltre, una particolare valenza urbanistica se la si mette in rapporto con la via Caprera, che sta di fronte; quest’ultima strada rappresenta una sorta di lungo cannocchiale urbanistico, in fondo al quale si staglia il prospetto principale della casa di Rossetti, visibile per successivi quadri prospettici mano a mano che l’osservatore si avvicina allo storico edificio.
Con la sua abitazione, poi, il Rossetti introduce nella città estense uno schema planimetrico di derivazione veneta, che ancora si può riconoscere visitando le varie stanze, nonostante le trasformazioni operate nel tempo.Ecco perché, passeggiando davanti all’abitazione rossettiana, nel cortile o negli ambienti interni, ancora oggi si viene rapiti da una piacevole suggestione, complice l’atmosfera d’altri tempi, tranquilla e raccolta, che vi si respira.
Bibliografia e Sitografia
fonte : Ferrara Terra e Acqua
https://internoverde.it/blog/2023/03/15/casa-di-biagio-rossetti/
Articoli di approfondimento
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XV sec.
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