CENNI STORICI
«Visto dall’alto il centro storico si presenta con i tetti in coppi che lo avvicinano ad un borgo toscano, su di essi svetta la torre campanaria con l’orologio. Mentre il visitatore che proviene da Ceprano il paese appare, attraverso una fitta vegetazione, su un colle circondato da mura. L’ingresso del paese è annunziato dal suo nome artisticamente composto con pietra calcare che si staglia sul lastricato nero che elegantemente prosegue fino alla piazza centrale del paese Piazza Umberto I, chiamata in passato e tuttora conosciuta come Piazza Valle, e nelle strade principali, alternato dalla raffigurazione di una stella bianca. È una piazza abbastanza vasta, con decorosi edifici ed una fontana dove una volta le donne andavano ad attingere l’acqua con le caratteristiche “cannate”. Al centro della fontana una struttura simboleggia la solidarietà e l’amore. A sinistra un elegante porticato usato per i momenti di incontro o di riparo dalle intemperie. Ricavata nel muro bastione del castello medioevale. La descrizione continua... una bella grotta artistica costruita con pietre provenienti dalle numerose grotte carsiche, rievoca l’apparizione della Madonna di Lourdes. Al di sotto una fontana sgorgante acqua dalla bocca di un leone, con vasca di raccolta modellata a forma di conchiglia. A destra osservando il bastione del Castello e, rasentandolo, si giunge a piazza Giulio Piccirilli, semicircolare, sorta su di un torrione della Rocca, al cui centro sorge il monumento ai caduti di tutte le guerre. ... Nel palazzo Piccirilli vi era la Corte dei Colonna e vi risiedeva l’erario; oggi il palazzo accuratamente restaurato, presenta un vecchio frantoio per le olive (montano) ben conservato e al piano superore, si conserva un ambiente che nel periodo del brigantaggio è stato un carcere a disposizione dello Stato Pontificio. Seguendo il vicolo che si apre davanti alla Chiesa, in sensibile e spesso ripido pendio, si percorre a destra la via del Forno Vecchio, così chiamata dal forno dei Colonna ove tutti cittadini erano obbligati a far cuocer il loro pane previo pagamento di una tassa, si rasenta la casa dei Benedetti (1631). Una rampa con parapetto conduce sulla Piazza della Porta che alberata, in primavera assume un aspetto riposante. Di fronte il portale meridionale dell’antica città che conserva i cardini con i battenti che a sera impedivano ai malintenzionati e ai briganti di entrare nel sicuro maniero. Sorpassato l’arco siamo subito al Ponte; qui con ogni probabilità, doveva esserci il ponte levatoio che immetteva al castello, il fossato però è del tutto scomparso. Dal bastione dinanzi alla Porta si ammira un bel panorama sulla vallata del Sacco. All’interno del castello sottopassaggi e gallerie interrotti costituivano ancora un ulteriore sistema di difesa e di contrattacco. ... Proseguendo si rasenta una parte una parte delle mura castellane e si continua per la via del Muro Rotto (oggi via Roma) ... Verso il termine di via Roma troviamo da un lato casa Amati con ripida scala esterna in pietra e a sinistra un torrione del castello già sede dell’ex Comune. Sulla strada che porta fuori dal centro verso la provinciale per Pastena si trova la sede dell’attuale Comune, che elegante nella struttura e negli interni, si affaccia sulla vallata sottostante e gode della panoramica dei monti Ausoni».
Bibliografia e Sitografia
http://www.lacittadifondi.it/mondoaurunco/modules.php?name=MondoAurunco&page=falvaterra.html
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XII sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
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