Falerone (borgo fortificato, Loggia dei Mercanti)

CENNI STORICI

Furono quasi sicuramente i Saraceni a costringere gli abitanti di Falerio Picenus ad abbandonare la cittadina in seguito agli incidenti e ai delitti dei predoni che avevano la loro base d’appoggio nel territorio compreso tra Tivoli e Pescara. Gli scampati furono costretti a rifugiarsi sul colle sovrastante il Tenna e la vita comunitaria riprese vigore. Dall’anno Mille al Rinascimento, la storia del nuovo centro urbano si identifica con quella dei vari signori che governarono Falerone, dal conte Mainardo a Gilberto I, a Esmidone, a Ruggero detto Fallerone I, a Baligano, a Fallerone II, via via fino a Pietro III e Fabrizio Emiliano. Furono anni in cui Falerone poteva contare su possedimenti molto estesi, da Montefortino a Caldarola, da Comunanza a Grottazzolina, da Force a Massa Fermana. A Falerone apparteneva l’attuale “Castel Manardo”, ricco, nel suo versante verso Amandola, di pascoli per le numerosi greggi, di boschi di castagno e faggio» - «Costruita nel 1478, [la Loggia dei Mercanti] è costituita da due ordini di arcate in laterizio con ghiere anch'esse in laterizio. La Loggia fu restaurata nel 1571.

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

CITTÀ

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XV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

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