Fabbrica Curone (ruderi del castello Malaspina)

CENNI STORICI

...Dall'alto Medio Evo le notizie si fanno più frequenti e precise, e il territorio di Fabbrica Curone acquista una certa importanza di riferimenti per la strada verso Genova, che pare s'inoltrasse in questa zona sull'Appennino ben controllata da una serie di fortilizi e castelli, tra cui quelli di Fabbrica e Brusamonica. Fabbrica era capoluogo di un feudo che comprendeva Areglia, Brentassi, Bruggi, Caldirola, Garadassi, Lunassi, Morigliassi, Montecapraro, Pareto, Pradaglia, Remenaglia, Salogni, Costa, Serra, Selva Piana, e più tardi anche Gremiasco: era sotto la giurisdizione feudale del vescovo ... Trovasi nominata Fabrica nella già citata bolla di Adriano IV nel 1157 e confermata dai Sommi Pontefici Alessandro III nel 1161, Celestino III 1194, Innocenzo III 1198. Era uno dei castelli tolti al vescovo da Federico Barbarossa e poi dal medesimo restituito nel 1167. Al Comune lo confermò nel 1220 l'imperatore Federico Il; e di nuovo la confermarono l'imperatore Ottone IV 1210 e Rodolfo. Nel 1220 il castello di Fabrica era tenuto da un consorzio di signori costituito da Fulcone erede, Oberto Cigo o Ligo, Rodolfo e Girardo di Cariola (Caldirola) e Robaldo di Caldirola taglio di Ruffino di Castagnola. Tutti questi in giorni diversi ma nel medesimo anno con il consenso del Vescovo e del Capitolo infeudavano la loro parte del castello e annessi diritti al comune di Tortona purchè prestasse giuramento di fedeltà al Vescovo. In detti istrumenti si parla di case poste entro e fuori il castello e della curia. ... Il Castello. Metà della giurisdizione sulla località spettava ai vescovi di Tortona, che ebbero confermato il possesso con bolla di papa Adriano IV del 1157. Federico Barbarossa col trattato di riconciliazione del 1176 sottoponeva Fabbrica al contado della vicina città. Il castello sorge in ripa sinistra del torrente Curone e dirimpetto al paese, su di un poggio dai fianchi scoscesi e dirupati, in posizione idonea al controllo della sottostante valle. Attualmente dell'antico e ben fortificato maniero rimangono la parte inferiore della massiccia torre quadrangolare, in completo abbandono e parte di altro edificio di abitazione, in rovina. Di fianco a questo si scorgono ancora i resti dell'antica porta di accesso al castello, il quale nella sua cerchia comprendeva anche una teoria di edifici bassi e fortificati, atti a formare un ricetto.

Bibliografia e Sitografia

https://castelliere.blogspot.com/2017/02/il-castello-di-venerdi-17-febbraio.html

https://www.terredelgiarolo.it/index.php?page=a1_s1_f14

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